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Europee, "Orsi e lupi? No all'abbassamento della protezione", Sabrina Pignedoli candidata per i 5 stelle: "La guerra in Ucraina per l'Europa diventa insostenibile"

Dalle guerre in Ucraina e Gaza alla transizione ecologica, dalla carne coltivata ai grandi carnivori, l'intervista alla candidata del Movimento 5 stelle nella circoscrizione Nord-Est, Sabrina Pignedoli: "La Nato e l'Unione europea stanno soffiando sul fuoco, con il rischio di un'escalation, mentre il costo di questa guerra per Bruxelles sta diventando insostenibile"

Di Luca Andreazza - 31 maggio 2024 - 21:11

TRENTO. Dalla diplomazia occidentale considerata la grande assente nella guerra in Ucraina alla necessità di riconoscere Palestina a livello internazionale e arrivare a un cessate il fuoco. Un Sì all'esercito dell'Unione europea. Una riflessione sulla transizione ecologica, carne coltivata in laboratorio e gestione dei grandi carnivori.

 

"I livelli di protezione dei grandi carnivori non va abbassato - le parole a il Dolomiti di Sabrina Pignedoli, eurodeputata uscente e candidata alle prossime elezioni europee con il Movimento 5 stelle - perché già esistono misure praticabili per ridurre l'impatto sugli allevamenti". 

 

Si vota per rinnovare il Parlamento europeo nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 maggio. Giornalista d'inchiesta, Pignedoli si avvicina ai pentastellati nel 2019 quando Luigi di Maio, all'epoca capo politico, la propone come capolista nella circoscrizione Nord-Est alle europee e risulta eletta con 13.768 preferenze.

 

Al Parlamento Europeo ha vissuto fasi cruciali come la Brexit, la pandemia del Covid, le guerre in Ucraina e a Gaza. Ha fatto parte delle commissioni Affari giuridici, Controllo dei bilanci e Sviluppo regionale. Ha lavorato nella delegazione Centro America e Eurolat, affrontando soprattutto i temi del contrasto alla criminalità organizzata e la lotta alle diseguaglianze.

 

Come membro della commissione speciale per l'Intelligenza artificiale del Parlamento europeo (Aida) ha contribuito a portare avanti il dibattito e il lavoro sull'Ai Act (la normativa europea sull'Intelligenza Artificiale). Nel corso della legislatura ha lavorato con emendamenti, relazioni e convegni su diversi temi, tra cui la criminalità organizzata e le mafie in Europa, la libertà di stampa, le revolving doors, le frodi ai fondi Ue, le violazioni alle normative Ue sull'ambiente, il salario minimo europeo e l’intelligenza artificiale.

 

Si è interessata al caso di Julian Assange, che ha candidato al Premio Sacharov 2022 per la libertà di pensiero del Parlamento europeo, ottenendo che entrasse nella terzina dei finalisti con la possibilità di sollevare la gravità di questo caso di fronte alle istituzioni europee. 

 

In questa tornata elettorale viene ricandidata nel listino di Giuseppe Conte come capolista nella stessa circoscrizione. La guerra in Ucraina con l'aggressione militare della Russia ormai oltre due anni fa e quella tra Israele e Hamas, il ruolo dell'Unione europea, la transizione ecologica, la carne coltivata e la gestione dei grandi carnivori son alcuni dei temi toccati dalla candidata del Movimento 5 stelle.

 

Sostegno all'Ucraina, cosa pensa di quello che è stato fatto fino a oggi? Ritiene giusto e importante fornire armi agli ucraini? Come considera le sanzioni che sono state date alla Russia?

Le sanzioni sono una misura non violenta per esercitare una pressione politica sulla Russia. La diplomazia occidentale però è stata la grande assente e ha imboccato una strada a senso unico, che non porterà alla pace. L'invio di armamenti è un grave errore. La Nato e l'Unione europea stanno soffiando sul fuoco, con il rischio di un'escalation, mentre il costo di questa guerra per Bruxelles sta diventando insostenibile. C'è chi parla di terza guerra mondiale, ma a quanto pare questo non sta dissuadendo le potenze in campo dall'aumentare le tensioni. Un gioco pericoloso.

 

Il ruolo europeo nello scacchiere internazionale, si è rafforzato o indebolito nel corso degli ultimi anni? Serve un esercito comune?

La diplomazia dell'Unione europea è la grande assente. Non esiste una vera e propria diplomazia e manca la volontà politica per plasmarla, armonizzando quelle che ora sono 27 diverse diplomazie, che corrispondono ai singoli Stati membri. Con il risultato paradossale che quando parla il capo della diplomazia Ue Josep Borrell, di cui condivido molte posizioni, sembra farlo a titolo personale. Serve certamente un esercito comune, ma prima dobbiamo costruire una diplomazia comune che permetta all'Ue di esprimersi credibilmente e avere un ruolo nella geopolitica mondiale.

 

Nella guerra Israele – Hamas, cosa bisogna fare?
È necessario immediatamente arrivare a un cessate il fuoco permanente. Dobbiamo far rispettare il diritto internazionale anche con sanzioni economiche nei confronti di Israele. Bisogna riconoscere lo Stato di Palestina a livello Onu e Ue, portare a giudizio presso la Corte penale internazionale i responsabili del genocidio in atto a Gaza.

 

Tra i punti fondamentali nella prossima legislatura europea sarà la transizione ecologica. Lei ritiene che bisogna accelerarla oppure rallentarla? Quale dovrebbe essere il primo provvedimento da mettere in campo?

Credo che sia prioritario il controllo delle misure, affinché la transizione ecologica non sia effettuata solo sulla carta, con certificati e greenwashing. E che li misure messe in campo siano valutate adeguatamente quanto a benefici sul lungo termine, con la necessità di fronteggiare adeguatamente eventuali effetti collaterali relativi per esempio alla perdita di posti di lavoro e alla creazione di posti di lavoro. Credo che per la transizione ecologica sia fondamentale approvare il salario minimo nei pochi Paesi europei che non hanno questa misura di garanzia, l'Italia è una di questi.

 

Il tema della carne coltivata ha fatto molto discutere. La sua introduzione è positiva o negativa? Perché?

Non ho preconcetti su questo tema. È giusto proseguire con la ricerca. La cosa importante è tutelare i consumatori con una corretta etichettatura che permetta loro di essere informati adeguatamente.

 

Gestione della fauna selvatica, orsi e lupi vanno tutelati oppure oggi occorre abbassare il livello di protezione?

Sono contraria a un abbassamento del livello di protezione, perché già esistono misure praticabili per ridurre l'impatto dei grandi carnivori sugli allevamenti. Lo dimostrano diverse esperienze in altri Paesi che stanno funzionando. L'abbassamento del livello di protezione è una misura chiesta da alcune forze politiche per scopi elettorali e per effettuare una prova di forza molto miope nei confronti della legislazione italiane e delle direttive europee.

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