Contenuto sponsorizzato

Nucleare, la proposta per dare il via libera a nuove centrali in Svizzera: “Garanzia se le rinnovabili non saranno sufficienti per il fabbisogno futuro di energia”

Dopo aver respinto un'iniziativa popolare sul tema, il Governo federale ha presentato una proposta per annullare il divieto di costruzione di nuove centrali nucleari in Svizzera (in vigore dal 2018)

Di Filippo Schwachtje - 20 December 2024 - 17:29

GINEVRA. Energia nucleare, in Svizzera le autorità hanno presentato una proposta per dare il via libera alla costruzione di nuove centrali sul territorio nazionale (dove dal 2018 vige il divieto di rilascio di autorizzazioni per ulteriori impianti). Formalmente, il Consiglio federale (il governo federale svizzero) ha avviato la “procedura di consultazione concernente il controprogetto indiretto all'iniziativa popolare 'Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)'. Si tratta, spiega Aspenia, di una proposta avviata nell'agosto del 2022 da un comitato di esponenti dell'area conservatrice con l'obiettivo, per l'appunto, di annullare il divieto di costruire centrali atomiche per “assicurare l'indipendenza energetica” (nonostante la Svizzera sia, di fatto, un paese esportatore netto di energia).

 

Nonostante il Consiglio federale abbia respinto l'iniziativa, con il controprogetto le autorità svizzere puntano comunque ad “adeguare la legge federale sull'energia nucleare in modo tale da poter autorizzare nuovamente nuove centrali nucleari in Svizzera”. L'obiettivo, in definitiva: “E' che l'energia nucleare rimanga un'opzione attuabile per garantire la sicurezza a lungo termine dell'approvvigionamento energetico della Svizzera”. La procedura di consultazione terminerà il 3 aprile 2025 (a seguire il Parlamento discuterà dell'iniziativa e del controprogetto) e, al netto di quelli che saranno i risultati finali, s'inserisce in un'ampia discussione sul nucleare che, all'indomani della crisi energetica che ha interessato il Vecchio continente dopo l'invasione russa dell'Ucraina, sta interessando anche il nostro Paese, dove il governo Meloni sta lavorando per una reintroduzione del nucleare (dopo il referendum abrogativo del 1987).

 

L'iniziativa popolare (“Stop al blackout”) nasce proprio con l'obiettivo di sancire, all'interno della Costituzione federale svizzera “la garanzia di un approvvigionamento di energia elettrica in ogni tempo e che la Confederazione definisca le relative responsabilità” chiedendo inoltre “che siano ammissibili tutti i tipi di produzione elettrica rispettosi del clima”. L'accoglimento dell'iniziativa, in poche parole, porterebbe quindi a una riattribuzione dei compiti tra la Confederazione e i Cantoni e alla revoca del divieto di costruire nuove centrali nucleari. La proposta, come detto, è stata respinta dal Consiglio nell'agosto di quest'anno, portando però alla presentazione del controprogetto e dei relativi adeguamenti nella legge federale sull'energia nucleare.

 

All'interno della proposta delle autorità svizzere si sottolinea come “le due disposizioni sul divieto di autorizzazioni di massima per le nuove centrali nucleari e per eventuali modifiche a centrali nucleari esistenti” debbano essere “abrogate senza essere sostituite. Questo consentirà, in futuro, di ripristinare il rilascio di nuove autorizzazioni di massima per le centrali nucleari. L'obiettivo è quello di definire la politica energetica svizzera in modo che sia aperta a tutte le tecnologie, compresa l'energia nucleare, creando così una garanzia effettiva dell'approvvigionamento elettrico nel caso il potenziamento delle energie rinnovabili non possa avvenire nella misura desiderata, i progressi nello stoccaggio stagionale di elettricità siano troppo limitati e non siano disponibili ulteriori alternative rispettose del clima per la produzione di energia elettrica”.

 

La priorità principale rimane quindi il potenziamento delle rinnovabili, ma in particolare in previsione futura (con l'aumento atteso del consumo di elettricità a causa dell'accelerazione della decarbonizzazione) il piano del governo svizzero è di mantenere più opzioni possibili sul tavolo. “Dall'introduzione nel 2018 del divieto di autorizzazioni di massima per le nuove centrali – scrive il governo – le condizioni quadro geopolitiche e di approvvigionamento sono mutate in seguito all'aggressione militare russa contro l'Ucraina: il rischio di penuria di energia elettrica che ha colpito tutta l'Europa nel periodo 2022/2023 ha mostrato che nei mesi invernali la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di elettricità rappresenta un'eventualità concreta. La revoca del divieto – concludono – avrebbe il vantaggio che in futuro la Svizzera potrebbe ricorrere all'energia nucleare, in quanto opzione rispettosa del clima, qualora le fonti rinnovabili non riuscissero a soddisfare pienamente il fabbisogno futuro di energia elettrica”.

 

Il via libera al 'controprogetto' rappresenterebbe nel caso svizzero un importante cambio di direzione dopo l'approvazione, tramite referendum, della “Strategia energetica 2050”, spiega ancora Aspenia, volta a ridurre il consumo di energia, aumentare l'efficienza energetica, promuovere le energie rinnovabili e vietare la costruzione di nuove centrali nucleari. Attualmente le centrali nucleari svizzere (tre quelle attive) producono il 32,4% dell'energia in Svizzera (contro il 56,6% da idroelettrico e il restante 11% da una combinazione di centrali termiche e altre fonti rinnovabili): “L'energia elettrica prodotta nelle centrali di Beznau, Gösgen e Leibstadt – scrive la rivista dell'Aspen Institute – costituisce una quota significativa del mix energetico svizzero, quasi un terzo dell'intera produzione nazionale”. Nonostante le preoccupazioni espresse dal governo federale, ad oggi la Svizzera è come anticipato un paese esportatore netto sul fronte energetico: nel 2023 aziende e abitazioni hanno infatti consumato il 77,8% del totale dell'energia, una porzione (7,5%) è stata destinata alle centrali con impianti ad accumulo, una quota va conteggiata tra le perdite di rete (5,9%) mentre il restante (8,9%) è stato esportato nei cinque paesi confinanti con i quali la rete elettrica svizzera è integrata.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
21 January - 21:06
Ezio Mauro, già direttore di "la Repubblica" e "La Stampa", a 360° su Elon Musk, Trump e Meloni: dal "saluto romano" del [...]
Cronaca
21 January - 18:28
A sostituirla sarà Baba Hamza, ex ospite del Punto d'Incontro, dove ha trascorso un anno anche con il Servizio Civile, impegnandosi nel [...]
Politica
21 January - 16:00
Dopo l'aggressione avvenuta a Bressanone qualche giorno fa sono ricomparsi gli spettri dell'intolleranza e della violenza tipici dei conflitto [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato