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Nel suo tour mondiale la Amerigo Vespucci ha doppiato per la prima volta Capo Horn (FOTO). A bordo anche due ricercatrici per raccogliere dati sulla salute degli oceani

La nave scuola della Marina militare italiana ha doppiato per la prima volta nei suoi 90 anni di storia il punto più meridionale del continente americano (noto per essere uno dei passaggi sul globo più sfidanti per la navigazione)

Foto Marina militare (in alto a sinistra d'archivio)
Foto Marina militare (in alto a sinistra d'archivio)
Di Filippo Schwachtje - 05 April 2024 - 13:00

CAPO HORN. La Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina militare italiana, ha doppiato per la prima volta questa mattina (attorno alle 7 ora italiana) Capo Horn, il punto più meridionale del continente americano noto per essere uno dei passaggi sul globo più sfidanti per la navigazione. Il passaggio è avvenuto nell'ambito del tour mondiale della Vespucci (da molti definita la nave più bella del mondo) che, proseguendo nel suo viaggio nell'oceano Pacifico, entrerà il prossimo 28 aprile nel porto di Valparaiso, in Cile.

Capo Horn, spiega la Marina, è il luogo dove Oceano Pacifico e Atlantico si incontrano: “La zona è affetta da continue perturbazioni create dalla vicinanza all'Antartide. Queste spingono enormi masse d'acqua verso lo Stretto di Drake, dove il fondale marino passa repentinamente da 4000 a 100 metri. Capo Horn e l'Antartide, quindi, creano un passaggio obbligato per vento e mare determinando condizioni meteorologiche uniche”.

Il passaggio, avvenuto come detto per la prima volta negli oltre 90 anni di storia della Vespucci, è stata possibile grazie a un'attenta e meticolosa pianificazione della navigazione delle condizioni meteomarine, quanto mai indispensabili per il successo della missione: “Doppiare Capo Horn – conclude la Marina militare – è uno dei momenti cardine del tour mondiale, una nuova pagina di 'arte della navigazione' e un nuovo obiettivo raggiunto nella lunga storia di nave Amerigo Vespucci”.

A bordo della nave anche due giovani ricercatrici dell'Iss, Giorgia Mattei e Lorenza Notargiacomo, nell'ambito del progetto 'Sea Care', che raccoglie campioni lungo le rotte sia della Vespucci che di altre unità navali della Marina Militare al fine di raccogliere dati sullo stato di salute degli oceani. Le ricercatrici sono a bordo con l'obiettivo di effettuare dei campionamenti dell'acqua nell'area, un compito molto difficile date le condizioni ambientali spesso avverse.


“Congratulazioni alla Marina militare e all'equipaggio per questo traguardo storico – dice Andrea Piccioli, direttore generale dell'Iss che coordina le attività di Sea Care per l'Istituto –. L'Iss è orgoglioso di collaborare con la Marina per questo progetto visionario e importante per la salute del pianeta, e siamo contenti di essere presenti anche in questo momento storico per la Marina Italiana. Il mare ha un ruolo centrale nell'equilibrio dell'ecosistema, che riguarda anche la nostra salute e il nostro benessere”.

Nel dettaglio infatti, l'obiettivo di Sea Care è l'analisi dei profili di contaminazione da sostanze chimiche persistenti di origine antropica e l'indagine dei rischi associati alla qualità dell'ambiente marino, in relazione agli impatti antropici e ai cambiamenti climatici. L'ambizione del progetto è creare un modello di ricerca di Paese, in modo da poter esplorare in maniera armonizzata e olistica, oltre che economicamente sostenibile, gli scenari complessi sia per estensioni che per dinamiche degli oceani.

 

Foto Marina militare/Iss

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