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Il grande filosofo Habermas si schiera a difesa di Israele: ''L'attuale situazione è creata dall'atrocità senza precedenti di Hamas. La reazione è giustificata''

Il grande filosofo e politologo della Goethe-Universität di Francoforte ha scritto una lettera intitolata ''Principles of solidarity. A statement'' firmata anche da Nicole Deitelhoff, Rainer Forst e Klaus Günther: ''Il massacro di Hamas che aveva l'intento dichiarato di distruggere la vita ebraica in generale, ha spinto Israele a reagire''

Di Luca Pianesi - 15 November 2023 - 18:52

FRANCOFORTE. E' Hamas responsabile di quel che sta succedendo in Palestina e da questa verità non si può prescindere nell'analizzare il disastro causato dalla violenta reazione israeliana a Gaza. Ed è così che tenendo ben saldo questo punto di partenza, l'aggressione dei terroristi palestinesi, l'uccisione di 1.400 persone in maniera brutale e improvvisa, e il rapimento di centinaia di ostaggi, è impossibile giustificare le manifestazioni antisemite che si vedono in Europa e in particolare in Germania.

 

Ad esporre questo semplice e basilare concetto, ma quanto mai dimenticato dall'opinione pubblica occidentale sono quattro dei più prestigiosi docenti della Goethe-Universität di Francoforte. Tra loro anche Jürgen Habermas uno dei più importanti filosofi, sociologi e politologi viventi, tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte. A lui si aggiungono la titolare della cattedra di Relazioni internazionali e Teorie dell'ordine globale Nicole Deitelhoff, Rainer Forst professore di Teoria politica e Filosofia sempre a Francoforte definito il "most important political philosopher of his generation" nel 2012 quando ricevette il Premio Leibniz e il giurista Klaus Günther.

 

Queste quattro straordinarie figure della cultura e accademia tedesca e mondiale hanno deciso di esporsi con una lettera pubblicata sul sito dell'università che inizia così: ''L'attuale situazione creata dall'atrocità senza precedenti di Hamas e dalla risposta di Israele ha portato a una cascata di dichiarazioni e manifestazioni morali e politiche. Riteniamo che, in mezzo a tutte le opinioni contrastanti espresse, vi siano alcuni principi che non dovrebbero essere messi in discussione''. ''Essi - proseguono - sono alla base di una solidarietà giustamente intesa con Israele e agli ebrei in Germania''. 

 

''Il massacro di Hamas - continuano - che aveva l'intento dichiarato di distruggere la vita ebraica in generale, ha spinto Israele a reagire. Le modalità di questa rappresaglia, giustificata in linea di principio, sono oggetto di un dibattito controverso; i principi di proporzionalità, di evitare vittime civili e di condurre una guerra con la prospettiva di una pace futura devono essere i principi guida. Nonostante la preoccupazione per la sorte della popolazione palestinese, tuttavia, gli standard di giudizio scivolano completamente quando alle azioni di Israele vengono attribuite intenzioni genocide. In particolare, le azioni di Israele non giustificano in alcun modo le reazioni antisemite, soprattutto in Germania''.

 

Il focus del pensiero di Habermas, Deitelhoff, Forst e Günther va, ovviamente, alla Germania e al suo passato terrificante che ha portato allo sterminio di milioni di ebrei ma può essere senza dubbio esteso al resto d'Europa, l'Italia in primis visto che condivide con la Germania quel fardello orribile cominciato dalle leggi raziali contro gli ebrei per diventare complici attivi, con rastrellamenti e deportazioni, dell'orrore nazista.

 

''È intollerabile - scrivono - che gli ebrei in Germania siano nuovamente esposti a minacce alla vita e all'incolumità fisica e debbano temere la violenza per le strade. L'immagine democratica della Repubblica Federale di Germania, orientata all'obbligo di rispettare la dignità umana, è legata a una cultura politica per la quale la vita ebraica e il diritto all'esistenza di Israele sono elementi centrali che meritano una protezione speciale alla luce dei crimini di massa dell'era nazista. L'impegno in questo senso è fondamentale per la nostra convivenza politica. I diritti elementari alla libertà e all'integrità fisica, nonché alla protezione dalla diffamazione razzista, sono indivisibili e valgono per tutti allo stesso modo. Anche coloro che nel nostro Paese hanno coltivato sentimenti e convinzioni antisemite dietro ogni tipo di pretesto e che ora vedono la possibilità di esprimerli in modo disinvolto devono attenersi a questo principio''.

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