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Confermate le condanne per il caso del bimbo da 8 anni in coma per aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato: "Non è una vittoria, ma c'è una verità"

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza del giudice di pace sulla drammatica vicenda di Mattia Maestri, il bimbo in stato vegetativo da quando aveva 4 anni per aver mangiato un pezzo di formaggio a latte crudo contaminato dall'escherichia coli. Il padre: "Una condanna che conferma un comportamento criminale"

Di Luca Andreazza - 06 marzo 2025 - 13:15

TRENTO. "Questa condanna conferma il comportamento criminale dell'ex presidente del caseificio sociale e del casaro". Le parole sono Giovanni Battista Maestri, papà di Mattia, il bimbo in stato vegetativo da 8 anni dopo aver consumato un formaggio a latte crudo. "Questa però non è una vittoria: non sono contento o felice, l'unica soddisfazione è che ora c'è una verità che non si può discutere".

 

Nella giornata di mercoledì 5 marzo è arrivata la conferma della Corte di Cassazione sulla sentenza del giudice di pace sulla drammatica vicenda di Mattia Maestri, il bimbo in stato vegetativo da quando aveva 4 anni per aver mangiato un pezzo di formaggio a latte crudo contaminato dall'escherichia coli. Condannati l'ex presidente del caseificio sociale di Coredo Lorenzo Biasi e il casaro Gianluca Fornasari. La provvisione è di un milione di euro per lesioni personali gravissime.

 

Nel dettaglio, a favore del bambino sono andati 600 mila euro mentre ai genitori Giovanni Battista Maestri e alla moglie Ivana rispettivamente 200 mila euro. "Risorse che intendiamo usare per aiutare gli altri bambini".

 

Nelle scorse settimane è stato firmato il protocollo d’intesa tra Provincia Cooperazione Trentina per rafforzare la sicurezza alimentare nel settore lattiero-caseario, garantire la massima tutela per i consumatori e valorizzare le eccellenze trentine. Misure che sono arrivate dopo l'ennesimo caso di un bimbo fino in ospedale dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato.

 

"E' tutto fumo negli occhi, viene fatto credere che si fa qualcosa ma in realtà non si fa nulla", aggiunge Maestri. "Non basta indicare che un formaggio è prodotto a latte crudo, bisogna che l'etichetta sia informativa è che riporti i rischi e i pericoli, in particolare per i bimbi sotto i 10 anni, le donne in gravidanza e gli anziani". Non solo. "Il consumo deve essere vietato negli ospedali, nelle scuole e negli asili, come così nelle case di riposo. Per il terzo mandato si invoca l'autonomia mentre in questi casi l'assessore Mario Tonina aspetta la legge nazionale".

 

A Roma, infatti, le istituzioni si sono mosse e si discute un disegno di legge in materia (Qui articolo). Un provvedimento fortemente sostenuto da Alessandro Urzì, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia. 

 

"E' tra i pochi che si è interessato. In provincia solo Lucia Coppola (Alleanza Verdi Sinistra), Filippo Degasperi (Onda), il sindaco Franco Ianeselli e Marco Battisti (primo cittadino di Ronzone) sono stati gli unici a interessarsi. Gli altri restano in silenzio. Anche la Reyer Venezia ha mostrato vicinanza, mentre dalle altre associazioni sportive del Trentino non è arrivato alcun segnale", conclude Maestri.

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