Autovelox, dopo quella al sindaco di Pergine proseguono le denunce di Altvelox: e in Italia intanto è “boom” di sequestri
Non si placa il “caos” autovelox: l’associazione veneta denuncia anche l’ex sindaco di Quero Vas Bruno Zanolla, e nel frattempo da Cosenza arriva il decreto di sequestro preventivo di un gran numero di autovelox su tutto il territorio nazionale)
TRENTO. “Siamo solo all'inizio e ne avremmo nelle prossime settimane anche per tutte quelle altre amministrazioni che in questi anni ci hanno combattuto anche con querele temerarie oggi archiviate, invece di organizzare un dialogo e un confronto serio per cercare la reale sicurezza stradale”.
Si apre così il battagliero comunicato, l’ennesimo di questo periodo, dell’associazione Altvelox: a pochi giorni dalla denuncia al sindaco di Pergine Oss Emer (QUI L’ARTICOLO), questa volta nel mirino di Altvelox è finito l’ex sindaco di Quero Vas Bruno Zanolla. Sono già 6 le denunce contro altrettanti primi cittadini tra Veneto e Trentino.
Nel frattempo però è arrivata un’altra notizia che in qualche modo complica ulteriormente la situazione: la squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza infatti nell’ambito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di accertamenti sulla non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-Exspeed v 2.0, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale ordinario del capoluogo.
Gli accertamenti effettuati - secondo quanto reso noto - hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.
Il sequestro riguarda apparecchiature dislocate su tutto il territorio nazionale ed in particolare quelli presenti in vari comuni e città quali Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis.
La Stradale ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura.