Nonostante le polemiche, la presenza dell'orso aumenta la notorietà turistica del Trentino
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
La presenza dell'orso in Trentino e i servizi televisivi e giornalistici dedicati al plantigrado fanno aumentare la notorietà del territorio a vantaggio dell’offerta turistica. Facendo risparmiare alla Provincia di Trento il costo che sarebbe necessario per iniziative promozionali capaci di suscitare un riscontro almeno pari a quello ottenuto dalla pubblicità data al progetto Life Ursus.
L’argomento è stato affrontato scientificamente da un gruppo di esperti e docenti dell’Università di Trento coordinati dal professore Marco Ciolli del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica, con riferimento al biennio 2010-2011.
I risultati della ricerca e lo schema seguito per calcolare l’AVE (Advertising Value Equivalent) sono stati pubblicati sul n. 1/2013 di Dendronatura, periodico semestrale dell’Associazione forestale del Trentino.
Il professor Ciolli riferisce che lo studio è stato ripreso con gli stessi criteri e metodi raccogliendo una quantità maggiore di elementi riferiti al quinquennio 2010-2015.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale in lingua inglese URSUS. Il valore promozionale dell’orso, dice il professor Ciolli, è confermato anche a prescindere dalle polemiche conseguenti alle ripetute scorribande del plantigrado che hanno causato danni alle persone e agli animali.
Nel frattempo la Provincia di Trento ha continuato ad investire soldi pubblici per promuovere le attrattive turistiche del Trentino.