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Nei primi anni '60 la controriforma sui pesticidi parte dalla Svizzera

Con gradualità si è passati dalla lotta chimica cieca, alla lotta guidata, alla difesa integrata, per approdare alla produzione integrata. I tecnici del Concopra e dell’Esat hanno avuto frequenti contatti con il prof. Baggiolini e nel 2005 qualcosa è cambiato anche in Trentino
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 18 febbraio 2017

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

Nella vicina Svizzera, dove operava il prof. Mario Baggiolini, ricercatore e divulgatore presso la Stazione sperimentale di Changins (Ginevra), la controriforma fitosanitaria era iniziata nei primi anni Sessanta passando con gradualità dalla lotta chimica cieca, alla lotta guidata, alla difesa integrata, per approdare con gradualità alla produzione integrata. I tecnici del Concopra e dell’Esat hanno avuto frequenti contatti con il prof. Baggiolini che è venuto anche in Trentino per animare incontri di divulgazione dei principi basilari della produzione integrata: aggiornamento degli utilizzatori di fitofarmaci, rigorosi controlli in campo, verifica della presenza di ausiliari, valutazione della presenza numerica di fitofagi, intervento chimico solo al superamento di una soglia economica di danno, intervento chimico solo con prodotti selettivi e rispettosi della complessità dell’agro-ecosistema.

 

Nel 2005 la Giunta provinciale di Trento ha sancito l’abbandono del sistema di autodisciplina dei produttori fino a quel momento adottato e ha affidato la gestione dei disciplinari di protezione integrata alle associazioni di produttori rappresentative dei vari settori. L’imparzialità del metodo sottoscritto all’inizio di ogni anno dagli agricoltori e dalle cooperative di conferimento era assicurata dall’approvazione dei disciplinari da parte dell’Assessorato provinciale all’agricoltura, previa certificazione di validità da parte del Ministero per le politiche agricole. 

 

 

* Pt11 dell'inchiesta "Cento anni di difesa delle piante in Trentino"

dedicata alla memoria del dr. Mario Del Dot. L’iniziativa nasce da due considerazioni: il pubblico dei non addetti all’agricoltura deve essere messo in grado di farsi un’opinione personale sulle questioni che riguardano fitofarmaci e salute; ripercorrere un secolo di interventi di difesa fitosanitaria, consente di cogliere i cambiamenti migliorativi ottenuti anche per merito di persone preparate e coraggiose. Tra queste merita un posto di rilievo il dr. Mario Del Dot scomparso qualche mese fa. Ha iniziato la sua attività come medico condotto a Tuenno occupandosi in prima persona di fitofarmaci e di prevenzione dei pericoli che derivavano dal loro impiego. Nella sua operosa carriera di medico pubblico e di docente universitario si è poi occupato anche di malattie legate al lavoro agricolo.

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