Mele, dalle Gala alle Pink Lady prezzi condizionati dalla non elevata qualità
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Riusciremo a vendere tutte le mele che abbiamo in carico prima di iniziare la nuova raccolta, ma i prezzi liquidati ai frutticoltori non saranno diversi da quelli dell’ultima campagna commerciale, quindi al limite della copertura dei costi di produzione.
Il mercato è attivo, ma la qualità delle mele, almeno di alcune varietà, non è elevata e ci mette nella condizione di dover accettare prezzi inferiori alle aspettative. Lo afferma Franco Benamati, direttore del Consorzio Interregionale Ortofrutticolo (CIO) al quale aderiscono cooperative e società agricole non solo del Trentino ma anche di altre regioni: Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia.
Benamati si riferisce in particolare alla varietà Gala in fase di esaurimento, alla Fuji e alla Pink Lady e similari. La Gala difetta di pezzatura. La Fuji è carente di colore. La percentuale di Pink Lady di prima qualità non supera il 40%.