La Provincia sceglie di finanziare gli impianti a goccia e non quelli antibrina
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Le gelate di aprile, la siccità estiva e le forti grandinate che hanno caratterizzato la stagione produttiva 2017 hanno determinato un forte calo di produzione sia in frutticoltura che in viticoltura. Dovendo scegliere fra due strade da percorrere rappresentate dal potenziamento della rete degli impianti antibrina o dal sostegno di azioni intese a risparmiare acqua, la Provincia di Trento ha scelto di continuare a finanziare la trasformazione degli impianti irrigui a pioggia in impianti a goccia.
L’80% della superficie coltivata a frutteto e vigneto in Trentino è servita da impianti di irrigazione a goccia. Le fonti di finanziamento sono rappresentate dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020 e dalla legge provinciale n. 4 del 2003. Nel piano di sviluppo rurale 2014-2020 è prevista una somma di finanziamenti pari a 19 milioni di euro: 12 già erogati, 7 da utilizzare in futuro.
Vanno aggiunti 7 milioni di euro stanziati a supporto di opere mirate al risparmio d’acqua tramite la legge 4/2003. Per quanto riguarda la grandine, rimane solo l’assicurazione.