La lotta biologica contro la piralide del mais avviene con i droni
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Le larve della piralide del mais da granella scavano gallerie negli steli e nelle pannocchie, provocando l’atterramento delle piante e favorendo all’interno delle gallerie lo sviluppo di funghi produttori di micotossine.
I dirigenti della Cooperative Agri ’90 di Storo si stanno organizzando per adottare con la collaborazione di esperti della Fondazione Mach un tipo di lotta biologica alternativa all’impiego di insetticidi.
Il metodo è basato sull’utilizzo di un parassitoide denominato Tricogramma brassicae.
Il prodotto venduto da una ditta francese si presenta sotto forma di palline di cellulosa che contengono uova parassitizzate da larve di diversa età del parassitoide.
La polvere sarà distribuita sui campi di mais da granella (circa 300 ettari) mediante droni. I primi incontri intesi a raccogliere elementi tecnici ed economici necessari per definire il progetto sono iniziati a metà febbraio.
Oltre ai costi (50 euro a ettaro per il prodotto, 50 per il noleggio del drone) c’è da verificare se l’uso dell’aeromobile manovrato da terra è consentito dalle norme vigenti.