Da zolfi, rame e derivati del catrame a DDT e feromoni sintetici: le tre fasi dei prodotti fitosanitari
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
TRENTO. Il termine agricoltura ecosostenibile è diventato di uso comune. Sostenibile significa durevole nel tempo. Sostenibile è un’agricoltura che è ritenuta accettabile sul piano economico, sociale ed ambientale, perché può garantire un reddito adeguato, mettere a disposizione della gente prodotti agricoli di qualità e salubri ottenuti rispettando l’ambiente inteso come agro-ecosistema complesso e il più possibile vicino allo stato di equilibrio originario.
Il racconto di cento anni di difesa fitosanitaria in Trentino comprende tre momenti storici caratterizzati da una notevole diversità di mezzi disponibili. Nel periodo che va dai primi anni del Novecento al 1940-1950 i mezzi di difesa erano rappresentati da zolfi per combattere l’oidio della vite, solfato di rame miscelato a calce (poltiglia bordolese) contro la peronospora della vite e le crittogame del melo e da insetticidi di origine vegetale o derivati dal catrame.
Risale al 1939 la sintesi del DDT, capostipite di una serie di molecole cumulativamente denominate clorurati organici. Pochi anni dopo la Bayer (Germania) ha prodotto il primo estere fosforico denominato E605 o Parathion, primo di un altro gruppo di insetticidi. Negli anni successivi sono state prodotte altre classi di sostanze chimiche di sintesi, cioè prodotte tramite processo industriale, utilizzate contro diverse specie di insetti, acari e crittogame.
Il terzo periodo è rappresentato emblematicamente dalla produzione dei primi feromoni sintetici ideati sul modello di sostanze naturali presenti nel corpo degli insetti che servono per trasmettere messaggi intra ed interspecifici di vario tipo. Sulla capacità attrattiva di una delle principali categorie di feromoni si basa la tecnica della confusione sessuale. La sostanza odorosa tipica della femmina di una determinata specie di insetto diffusa nell’ambiente tramite speciali erogatori (contenitori) disorienta i maschi e li allontana ingannevolmente dall’accoppiamento fecondo.
* Pt2 dell'inchiesta "Cento anni di difesa delle piante in Trentino"
dedicata alla memoria del dr. Mario Del Dot. L’iniziativa nasce da due considerazioni: il pubblico dei non addetti all’agricoltura deve essere messo in grado di farsi un’opinione personale sulle questioni che riguardano fitofarmaci e salute; ripercorrere un secolo di interventi di difesa fitosanitaria, consente di cogliere i cambiamenti migliorativi ottenuti anche per merito di persone preparate e coraggiose. Tra queste merita un posto di rilievo il dr. Mario Del Dot scomparso qualche mese fa. Ha iniziato la sua attività come medico condotto a Tuenno occupandosi in prima persona di fitofarmaci e di prevenzione dei pericoli che derivavano dal loro impiego. Nella sua operosa carriera di medico pubblico e di docente universitario si è poi occupato anche di malattie legate al lavoro agricolo.