C'è il sole e agricoltori e allevatori scendono in campo (a lavorare), intanto Coldiretti (con i politici che sorridono) manifesta contro orsi, lupi e alieni tutti
Direttore de il Dolomiti
Che la politica, ormai, conti poco o nulla e sia sempre meno guida e sempre più alla disperata ricerca di spazi, sorrisi, voti, lo si capisce anche da queste dinamiche: manifestazione di Coldiretti, questa mattina, in Piazza Dante, a Trento. Dopo settimane, mesi interi, di neve e pioggia, di difficoltà per gli agricoltori e gli allevatori legate al maltempo arrivano, finalmente, i primi giorni di sole vero. Arrivano quei giorni dove chi ha attività che dipendono dal tempo non ha un minuto da perdere e si fionda in campagna o in stalla a fare tutto il possibile per rimediare ai danni. E Coldiretti che fa? Piazza una bella manifestazione in centro a Trento per protestare contro i grandi carnivori. Ancora. I lupi. Gli orsi. I cinghiali. E tutto il bestiario di medieval memoria.
La piazza, va detto, non è piena. C'è chi effettivamente con una giornata del genere deve lavorare e l'orso e il lupo sono gli ultimi di una serie di problemi ben più concreti e reali. Imparagonabili con disastri causati dai cambiamenti climatici, dall'esplosione di funghi e parassiti (con le piogge degli ultimi mesi si è dovuto aumentare i trattamenti fitosanitari del 20-25% rispetto alla media degli scorsi anni), dai problemi con il fieno che per il maltempo continuo non è stato sfalciato al momento giusto e ora è ipermaturo con conseguenze nefaste per l'allevamento perdendo le sue qualità nutritive per gli animali (e quindi per mantenere il livello di latte e quindi formaggi saranno necessari mangimi e integratori).
Poi ci sono l'aumento dei costi delle materie prime e il fatto che i guadagni di anno in anno si assottigliano tra costo della vita che cresce e spese 'domestiche' che salgono (energia e compagnia cantante).
Ma alla piazza di Coldiretti quel che interessa è far politica, sempre e comunque, e avere i politici, sempre e comunque, a tributar loro il saluto. E vederli in fila i consiglieri provinciali, tra maggioranza e opposizioni (non tutti per fortuna), ad ascoltare j'accuse contro nemici fantastici e avversari senza voce è sempre un brutto vedere. E' quel segnale di cui dicevamo sopra: la politica, ormai, non guida più. Sta tra il pubblico ad applaudire e sorridere nella speranza che chi sul palco sale e chi tra il pubblico si ammassa, si ricordi di quell'applauso e di quel sorriso al momento del voto.
A condire il tutto un mega manifesto che è tutto un programma: ''Sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga schifezze? Mamma è ora di dare battaglia''. Uno spot che sembra uscito dagli anni '30 del secolo scorso.
I figli sono delle mamme e sono le mamme che devono stare attente a quel che mangiano. Che sia un manifesto svilente per le donne, gli uomini, per chi lo legge o lo guarda solo è quasi superfluo da dire. Speriamo, almeno, che i politici di opposizione (c'erano diverse rappresentanti del Pd) si siano almeno indignati e abbiano chiesto spiegazioni altrimenti non c'è coerenza. E che si dica che pur di starci in quella piazza si accetta di girarsi da un'altra parte e si mettono in standby principi e ideali.
Che poi, se vogliamo, quella piazza proprio alla politica provinciale dovrebbe rivolgersi. Chiedere spiegazioni a chi oggi governa (Fugatti, Zanotelli e Failoni) da 6 anni e atti concreti a chi dai banchi delle opposizioni dovrebbe portare avanti istanze e politica. Si è scelta la strategia ''Independence Day'': i ''nemici'' sono le bestie, l'Europa, i magistrati. Cappellini in testa gialli, cartelli con scritto ''no cinghiali'', ''no lupi'' e ''no orsi''. Gli immancabili trattori. E ora sì che siamo pronti a ''scacciare'' gli alieni dal nostro territorio. Con il benestare della politica provinciale che sorride e applaude da destra a sinistra. Sperando che alle prossime elezioni qualcuno di quelli col cappellino si ricordi di loro.