Ho mal di schiena, mi fa male il ginocchio, arriva la pioggia. Leggenda o verità?
Fsioterapista, preparatore atletico negli sport di squadra e consulente sport individuali (sci di fondo, ciclismo, atletica) sia per amatori che atleti professionisti.
"Arriva sicuramente la pioggia, ho male alla schiena e a tutte le articolazioni". Quante volte abbiamo sentito questa frase? Tantissime, ma è un luogo comune o c'è un fondo di verità? Nella pratica clinica è facile riscontrare come molti pazienti, soprattutto quelli con patologie croniche a carattere infiammatorio-reumatologico, lamentino un'accentuazione dei loro sintomi con l'arrivo del "brutto tempo". Un'ipotesi che prova a spiegare questo curioso fenomeno afferma che il calo di pressione barometrica (esterna al corpo) può favorire l'accumulo di liquido sinoviale (il lubrificante delle nostre cartilagini) all'interno dell'articolazione, gonfiandole e distendendo così i tessuti che produrrebbero un aumento del dolore.
La scienza però al momento non ha trovato nessuna correlazione tra cambiamento del meteo e aumento di percezione del dolore. Uno studio australiano (Steffens et al 2014) su quasi 1000 pazienti non ha trovato correlazione tra ripetuti episodi di mal di schiena e paramentri meterologici quali pressione, quantità delle precipitazioni, temperatura, umidità. Recentemente questo risultato è stato ribadito in un altro studio (Duon et al 2016). Risulta difficile però credere che tale fenomeno sia solo un'invenzione dei pazienti, è più probabile che non si sia ancora capito il meccanismo d'azione che lega il cambiamento climatico all'aumento del dolore percepito. Infatti questi studi si basano solo su correlazioni tra dati meteo e sintomi riportati dai pazienti, hanno quindi dei grossi limiti.
Anche i cambiamenti stagionali (variazioni importanti di temperatura, umidità, durata del giorno) portano moltissimi pazienti con patologie infiammatorio-reumatiche a peggiorare notevolmente la loro qualità di vita, con un aumento del dolore percepito, con disturbi del sonno e con accumulo di fatica. Sappiamo che esistono alcuni ormoni con potente effetto analgesico-antidolorifico (melatonina, cortisolo) che sono fortemente influenzati dall'esposizione alla luce solare. Ci sono evidenze che dimostrano come con alti livelli di testosterone e bassi livelli di cortisolo (condizione di poco stress e ansia) si abbia una minore percezione del dolore rispetto a situazioni in cui si hanno bassi livelli di testosterone e alti livelli di cortisolo (condizione di alto stress e ansia) (Choi et al 2014).
Ci sono alcuni studi osservazionali che riportano, durante i cambi stagionali, soprattutto in primavera, nella transizione tra stagione fredda e stagione calda, un aumento degli ormoni dello stress e alcuni autori hanno trovato una correlazione tra un aumento dello stress e un aumento della percezione del dolore (Choi et al 2014). Ecco perché probabilmente durante i cambi stagionali quando, sia per fattori ambientali che per fattori sociali, cambiano notevolmente le ore di esposizione alla luce solare e i livelli degli ormoni legati allo stress, si possono avere un aumento della percezione del dolore, del malessere e disturbi del sonno.