2 ore, 2 minuti e 57 secondi, come sarà il super atleta capace di battere la miglior prestazione del mondo?
Fsioterapista, preparatore atletico negli sport di squadra e consulente sport individuali (sci di fondo, ciclismo, atletica) sia per amatori che atleti professionisti.
Domenica 6 novembre è andata in scena la maratona di New York, forse la corsa più famosa e suggestiva al mondo. Circa quarantatremila persone al via si sono sfidate lungo i classici 42 chilometri e 195 metri, chi per cercare di vincere, chi per battere un amico, chi per ottenere un record.
Ma quale è l’attuale record di percorrenza di una maratona? Innanzitutto è più corretto parlare di miglior prestazione al mondo, in quanto le maratone hanno lunghezza predefinita (42 km e 195 metri) ma percorsi notevolmente differenti tra loro. Ad esempio, la maratona di New York, con i suoi 240 metri di dislivello positivo e 26 curve a gomito, mal si presta ad ottenere la miglior prestazione al mondo. Miglior prestazione al mondo che invece si è ottenuta ultimamente a Berlino.
La maratona di Berlino, infatti, ha uno sviluppo lineare e piatto: per questo rappresenta, insieme a Chicago e Dubai, il miglior percorso per ottenere grandi prestazioni cronometriche. L’attuale miglior prestazione al mondo è del keniano Dennis Kimetto, che nel 2014 a Berlino ha percorso i 42 km e 195 metri in 2 ore, 2 minuti e 57 secondi, all'incredibile velocità media di 20,6 km all'ora circa, che equivale a tenere un ritmo di 2 minuti e 54 secondi al chilometro. Sono numeri veramente impressionanti e invito chiunque sia curioso di provare a correre (almeno per qualche metro) a 20,6 km/h, per capire il ritmo medio che questi super atleti mantengono per 2 ore di seguito.
2 minuti e 57 secondi è quindi il tempo da limare per abbattere un limite storico, che fino a qualche anno fa sembrava impossibile da ritoccare: correre una maratona in meno di 2 ore. Sarà possibile? Innanzitutto, la scienza ci dice di sì. Ormai, la domanda giusta da fare non è più se sia possibile, ma quando succederà. Che cosa servirà per riuscire a correre 42 km e 195 metri in meno di 2 ore?
Il super atleta dovrà, per prima cosa, scegliere un percorso piatto, possibilmente senza curve a gomito, e dovrà avere delle lepri (degli atleti che danno il ritmo per buona parte della maratona, ndr). Questi atleti corrono ormai così veloci che avere una persona davanti che ti “taglia” l’aria permette di risparmiare energie preziose. Ci dovrà essere un grosso premio in denaro che motivi l’atleta ad andare oltre i suoi limiti, la temperatura del giorno della gara dovrà essere attorno ai 4 gradi, per permettere un’ottima termoregolazione, e il super atleta dovrà possedere particolari caratteristiche fisico-psicologiche. Dovrà essere un atleta non troppo alto (170 centimetri al massimo), in modo tale da avere una grande superficie di dispersione del calore prodotto rispetto all'altezza, un peso leggero (50-55 chilogrammi) e delle gambe molto lunghe rispetto al tronco.
La sua capacità di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai muscoli e di utilizzarlo in maniera efficiente dovrà essere eccezionale e, contrariamente a quanto si possa pensare, dovrà essere giovane, molto giovane, tra i 18 e i 22 anni. Le sue caviglie dovranno essere molto sottili e leggere per ridurre il costo energetico e dovrà avere la capacità mentale di gestire uno stato di fatica molto alto per lungo tempo (http://www.sub2hrs.com/).
Penso che entro pochi anni questo limite verrà battuto e, quando succederà, sarà interessante analizzare la prestazione.