A Trento si discute di interramento, a Rovereto passerella provvisoria da 4 anni, inaugurazioni di allungamenti di sottopassi ed ora un progetto risolutivo non si sa bene di cosa
Costruttore di ripari per chi ha perso tutto. Tessitore di relazioni per comprendere
ROVERETO. Mi chiedo spesso quali siano le ragioni per cui in un recente passato, chi amministrava Rovereto aveva avuto, senza peraltro grandi riconoscimenti, delle intuizioni decisamente lungimiranti ed innovative.
Citerò un solo esempio per non tediare troppo, ed è la realizzazione di due uscite autostradali, sud e nord, che di fatto hanno salvato per molti anni l'intasamento veicolare della città come avvenne a Trento, che ben presto corse ai ripari.
Poi a partire dagli anni '80 fu tutta una serie di visioni tese più alla gestione delle infrastrutture che non alla visione di un possibile futuro delle stesse.
Un valente professore universitario a cui fu affidata la "visione futura" di Rovereto affermava che la statale esistente, quella che qualche visionario del passato aveva realizzato, era più che sufficiente per i futuri sviluppi.
Oggi lo viviamo tutti, almeno credo, un "lieve" disagio nel muoverci tra nord e sud di Rovereto.
Qualcuno mise in campo la "bretellina" che provocò peraltro "fortunatamente" l'aumento degli spazi destinati alle code di attesa, come vengono chiamate dagli ingegneri, che altrimenti si sarebbero estese sulla statale.
A Trento discutono di interramento delle infrastrutture a Rovereto dei pedoni, dato che sono stati individuati come i responsabili delle code di attesa automobilistiche. D'altra parte la tecnica di individuare il responsabile più indifeso è stata insegnata ed attuata da tempo.
Passerella provvisoria da quattro anni, importanti inaugurazioni di allungamenti di sottopassi ed ora un progetto risolutivo non si sa bene di cosa, per collegare corso Rosmini con la stazione dei treni e la possibile stazione dei bus, dato che Rovereto per ora continua con la stazione dei bus diffusa.
Ma tutta questa lunga premessa per arrivare ad una piccolissima cosetta a cui amministrazione e tecnici non hanno mai pensato: come consentire ad un diversamente abile di arrivare in stazione e salire su un treno.
Da quando si è deciso di risolvere i problemi di traffico, per una carrozzina è impossibile arrivare in stazione a meno di un allungamento di qualche migliaio di metri del percorso. Ma in fondo basterà qualche gilet giallo per risolvere il problema dato che ormai a Rovereto per attuare qualcosa si formano valenti operatori muniti di gilet gialli che spiegano le ragioni dei provvedimenti.
Che poi i lavori non siano di fatto iniziati è poco importante. Importante è aver risolto con una efficace recinzione e sui giornali i problemi della roveretana mobilità, tanto i pedoni, le carrozzine con i neonati ed i diversamente abili sono l'ultimo dei problemi.
Mi chiedo cosa possa mai pensare un turista straniero che arrivi a Rovereto in treno? Che diamine, a Rovereto si deve arrivare in automobile e la città sembra costruita per questo, a parte naturalmente le infrastrutture viarie.