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Ma alla fine, è vero che ha sempre fatto così caldo? Un fact checking 'estivo' per fare un po' di chiarezza

DAL BLOG
Di Ci sarà un bel clima - 18 July 2023

Per creare un coinvolgimento più ampio e inclusivo attorno alla causa climatica ed ecologica

di Michele Argenta

 

16 luglio 2023, zero termico sulla nostra penisola a 4500 metri. Francesco Giubilei, classe 1992, editore ed esponente culturale millennials della nuova destra italiana, twitta cinque date e cinque temperature registrate dal 1946 al 2003, seguite da un caustico “Basta toni apocalittici sui temi ambientali. #Caronte #CambiamentoClimatico”.

Ci chiediamo: è vero che ha sempre fatto così caldo d’estate? Proviamo a cercare di capire perché quella che stiamo vivendo questa settimana, in Europa, non è semplice “canicola estiva” ma è il sintomo di un problema globale ben più complesso.

Complessità che mal si sposa con la semplicità di 160 caratteri contenuti in un tweet.

 

Partiamo verificando cosa dice la comunità scientifica a tal proposito. Il Pianeta si sta surriscaldando velocemente a causa delle emissioni di gas serra in atmosfera che abbiamo immesso dalla rivoluzione industriale in poi, causate dall’uso massiccio dei combustibili fossili da parte dell’umanità. La crisi climatica è reale, è già qui, lo abbiamo visto tramite il crollo dei ghiacciai o tramite le alluvioni che hanno colpito il nostro paese. Non si tratta di allarmismo o di ambientalismo ideologico, i dati scientifici parlano chiaro. In Europa, le temperature stanno aumentando ad un ritmo doppio rispetto alla media globale e questo non significa solo “più caldo” durante l’anno ma significa anche un aumento di intensità e frequenza degli eventi estremi.

 

Un altro tassello per capire lo stato di salute del nostro pianeta è la differenza tra meteo e clima: il meteo analizza le condizioni di una determinata area geografica in una finestra temporale ristretta (ad esempio misura un acquazzone o una giornata di Sole), mentre il clima tratta andamenti temporali molto più estesi (si parla di decenni o più) e in aree geografiche estese (a livello continentale o globale).

In Italia, il record di temperatura è pari a 48,8°C, registrato a Siracusa nell’agosto 2021. Nell’ultimo decennio questi record si sono susseguiti con cadenza sempre minore, facendo risultare nell’immaginario collettivo “normali” anche temperature estive superiori a 35°C. Questi record di temperatura sono misurati solo da siti di osservazione meteorologica con strumenti calibrati e standard e con un'esposizione attentamente monitorata. Altre misurazioni non sono accettate (ad esempio misurazioni casalinghe o con termometri classici).

 

A livello globale le ultime settimane hanno visto un susseguirsi di record che hanno allarmato la comunità scientifica: il 3 luglio si è registrata la temperatura media globale più alta di sempre (17,01°C) battendo i record stabiliti nei due giorni precedenti, così come calcolato dal modello del U.S. National Centers for Environmental Prediction (che combina tutte le registrazioni globali fatte da satelliti, navi e boe). Il nostro Pianeta ha la febbre e la sua temperatura continua ad aumentare, battendo i propri stessi record in tre giorni di fila.

 

Proprio su queste differenze gioca la “disinformazione” (intesa come tattica di rivelare solo informazioni parziali spacciandole per verità assoluta) a cui assistiamo in questi anni da parte di alcune formazioni politiche a livello globale. La comunità scientifica non ha mai negato il fatto che eventi estremi siano già accaduti in passato ma risulta evidente come questi eventi estremi si stiano succedendo con frequenza sempre più breve.

 

In conclusione, abbiamo già avuto ondate di calore in passato ma mai così intense e persistenti. Giubilei, e non solo, utilizza delle mezze verità per far passare un messaggio politico molto chiaro: non esiste nessuna necessità (politica) di contrastare la crisi climatica, perché quello che stiamo vivendo oggi ricade nella norma climatica. Niente di più sbagliato e pericoloso se affiancato ai dati scientifici degli ultimi 30 anni. Contrapporre la politica alla scienza non può beneficiare nessuno, nemmeno a chi twitta sperando di mantenere lo status quo il più a lungo possibile.

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