Automezzo militare si incendia con 40 quintali di tritolo a bordo
Lunedì, 28 marzo 1960. Un automezzo con un carico di 40 quintali di tritolo si incendia, alle dieci del mattino, sulla strada che da Nago sale a Loppio. Il camion guidato dal 34enne Angelo Frigerio da Milano con a bordo l’artificiere del Genio militare di Bolzano, Pio Valente da Vicenza, era partito dalla polveriera di Monte Brione diretto alla stazione ferroviaria di Mori, dove il carico di esplosivo doveva essere trasportato su un treno merci diretto a Trento.
Al passaggio dell’autocarro sotto la campata dell’elettrodotto che trasporta la corrente della centrale del Ponale, il cavo più basso della linea ad alta tensione, che sovrasta la strada ad un’altezza di circa 20 metri, si trancia e un troncone del filo cade sul telone del camion e appicca il fuoco.
Il Frigerio e il Valente si accorgono del grave pericolo e tentano inutilmente di spegnere le fiamme con estintori a schiuma. Si allontanano dando l’allarme e provvedono a bloccare il transito nelle due direzioni sulla strada nazionale.
Il tritolo, avvolto in pannelli cubici protetti da involucri, prende fuoco e le fiamme, dopo aver distrutto l’automezzo, si estendono alle adiacenze bruciando per un raggio di 30 metri la vegetazione circostante.
Una curiosità: pochi minuti dopo l’incidente transita sulla strada il sottosegretario al commercio estero, il senatore Giovanni Spagnolli, partito da Rovereto e diretto a Riva del Garda. Il parlamentare della Democrazia Cristiana - dal 1953 per 23 anni eletto nel collegio di Rovereto, dal 1974 al 1976 sarà presidente del Senato - ritorna a Loppio, dove telefona ai vigili del fuoco e ai carabinieri di Riva che accorrono immediatamente sul posto e provvedono a domare il pericoloso incendio.