“Chiediamo il servizio militare obbligatorio”, la proposta del presidente degli Alpini Favero all'inaugurazione del Museo sul Doss Trento
Nel giorno in cui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è arrivato a Trento, per un'anteprima dell'apertura al pubblico del Museo nazionale storico degli Alpini sul Doss Trento, il presidente dell'Associazione nazionale alpini Sebastiano Favero ha rilanciato l'ipotesi, molto discussa, del ritorno alla naia per i giovani italiani

TRENTO. E' arrivato anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini oggi (18 ottobre) per l'anteprima dell'apertura del Museo nazionale storico degli Alpini sul Doss Trent, che sarà visitabile dal pubblico, dopo i recenti lavori di ampliamento, a partire dal 4 novembre. Insieme a lui anche le autorità, dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti al sindaco di Trento Franco Ianeselli, ma anche il comandante delle Truppe Alpini, il generale Claudio Berto e il presidente dell'Associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero. E proprio lui, durante la cerimonia, ha rilanciato davanti al ministro Guerini l'ipotesi, da sempre molto discussa, del ritorno alla naia per i giovani italiani.
“Chiediamo il servizio militare obbligatorio – scrive l'Ansa riportando le dichiarazioni di Favero – a favore della patria per formare i nostri giovani in modo costruttivo, crediamo che sia la strada per un futuro migliore per la nostra Italia”. Parole che, pronunciate davanti al ministro della Difesa, non possono che suonare come una vera e propria proposta e che arrivano dopo soluzioni simili già avanzate in passato in Trentino (l'ultima del leghista Roberto Paccher Qui Articolo).
Nel suo intervento invece, il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha ricordato quanto l'apertura del museo rappresenti “un regalo alla città, che ci richiama al dovere di curare al meglio il parco e il mausoleo”. Secondo il primo cittadino, per il capoluogo gli Alpini (“nati nell'ottobre del 1872, il più antico corpo di fanteria del mondo, per difendere i confini montani” rappresentano non solo “la nostra storia” ma anche il nostro presente parla di loro: degli Alpini “campioni di solidarietà che durante il lockdown giravano a distribuire pasti alle famiglie in difficoltà e tablet ai bambini impegnati nella didattica a distanza” e non solo.
Un valore, quello dell'impegno a favore della comunità da parte degli Alpini, che ha ribadito anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, sottolineando l'importanza della loro vicinanza alla popolazione anche durante il lockdown e nei momenti più difficili legati alla pandemia. Nel suo intervento invece ha parlato di un “luogo della memoria” che viene restituito alla sua funzione il comandante delle Truppe Alpine Claudio Berto. La struttura dopo i lavori di ammodernamento e ampliamento, propone oggi una superficie espositiva di circa 1.700 metri quadrati rispetto ai 200 iniziali, ed è dedicata a ripercorrere la storia del corpo degli Alpini.