Se dovesse sparire la vespa galligena i castagneti sarebbero al sicuro
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Il lancio ripetuto di adulti di Torymus sinensis, parassitoide specifico della vespa galligena da parte degli entomologi della Fondazione Mach che si occupano di insetti del castagno, ha ottenuto un risultato positivo. Molto diverso da quello che si riscontra soprattutto nell’Italia meridionale.
Nella stagione 2016 i ricercatori di S. Michele non hanno effettuato lanci del moscerino in quanto da tutte le zone castanicole si confermava l’assenza di galle. Nel castagneto sperimentale di Drena essi hanno trovato alcuni rami con presenza di galle (malformazioni a carattere escrescente che si formano su foglie, rami, tronco e radici dei vegetali e dovuta alla parassitosi di funghi, batteri, insetti o acari) che però all’interno erano occupate da larve del parassitoide e non di vespa galligena.
Il ritrovamento ha un significato scientifico importante: se la vespa galligena dovesse sparire completamente dai castagneti del Trentino, si estinguerebbe anche la popolazione del parassitoide.