Il cane procione c'è anche in Trentino e ora se ne va in letargo
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Nel mese di giugno di quest’anno sulla superstrada che unisce Bolzano a Merano, nei pressi dell’abitato di Gargazzone, è stata rinvenuta morta una giovane femmina di cane procione, sicuramente investita da un automezzo in transito. Il naturalista Sergio Abram fa presente che si è trattato del primo ritrovamento di un soggetto morto nel Trentino Alto Adige. La specie è stata più volte avvistata in Trentino a partire dalla metà degli anni ’80.
E’ l’unica specie della famiglia Canidi, dice l’esperto, che va in letargo durante l’inverno. Ha gli stessi comportamenti della volpe con la quale condivide da parte dei pochi che ne conoscono l’esistenza, l’appellativo di animale dannoso all’agricoltura. Va invece tenuto presente che il cane procione insieme a molte altre specie di animali carnivori quali orso, lupo, faina, martora, ermellino, svolge una funzione equilibratrice nell’ambito degli ecosistemi naturali e/o coltivati.
Anch’esso infatti si nutre di topi, arvicole e insetti del terreno. Insieme ad altri può morire a seguito dell’assunzione di esche avvelenate non protette distribuite nei frutteti per eliminare tipi e arvicole.