Giallo nella lotta all'antonomo del lampone
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
TRENTO. Fino a qualche anno fa l’antonomo del lampone, della mora e della fragola limitava il danno provocato dal rostro perforante al taglio parziale degli steli fiorali che rimanevano attaccati alla pianta e consentivano alla larva nata dall’uovo deposto all’interno del fiore di completare il suo sviluppo.
Negli ultimi anni l’antonomo ha esteso la sua attività anche oltre la prima fase vegetativa aggredendo con le sue punture anche i frutti presenti lungo la restante parte della stagione. Soprattutto a carico delle varietà di fragole rifiorenti.
Luciano Mattivi coltivatore di fragole e piccoli frutti nella zona di Baselga di Pinè ha chiesto l’intervento della Fondazione Mach. Nella stagione 2018 sono state avviate due prove sperimentali di contenimento dell’antonomo utilizzando trappole a feromoni. Le prove condotte in due campi sperimentali situati rispettivamente a Baselga di Pinè e a Dro non hanno dato risultati positivi.
A partire dalla stagione 2019 si è fatto ricorso ad un nuovo tipo di trappola attrattiva che unisce alla forza attrattiva del feromone quella esercitata da una tavoletta che attira gli adulti di antonomo in misura diversa in base al colore. Sono state impiegate trappole dotate di tavoletta attrattiva di 6 colori diversi. Il giallo ha dimostrato la maggiore efficacia.