Valdastico, in 300 per dire ancora una volta no. Presenti anche alcuni candidati alle prossime elezioni
Tante anche le associazioni ambientaliste coinvolte. "Oltre al no alla Valdastico si è riusciti a proporre serie riflessioni sul modello di sviluppo, sull'economia, sulla necessità di un'alternativa che abbiamo dimostrato possa esistere senza impattare l'ambiente"
CALDONAZZO. Tante persone alla manifestazione contro la Vladastico promossa da un largo fronte di associazioni ambientaliste e comitati in lotta per la salvaguardia dei beni comuni. Un appuntamento che non a caso cade proprio durante la campagna elettorale, fatto anche per sensibilizzare i cittadini in vista del voto.
Presenti anche alcuni sindaci in rappresentanza dei comuni che hanno aderito, Besenello, Altopiano della Vigolana, Nomi, Villa Lagarina, Caldonazzo, Volano e altri esponenti dei consigli comunali della zona. Presenti anche alcune forze politiche, e soprattutto candidati alle prossime elezioni, da Paolo Ghezzi di Futura ad Alessio Manica e Giuliano Beltrami del Pd. Presenti anche esponenti di Leu e L'Altro Trentino a Sinistra, dei 5 Stelle con gli attivisti e i candidati della Valsugana e Paolo Vergnano di Autonomia Dinamica.
"Un’idra le cui teste si diramano dal passato nel presente - si leggeva nell'appello - è questo il progetto di congiunzione dell’autostrada Valdastico al Trentino, vecchia Pi.Ru.Bi, più volte abbandonato e ripreso da cinquant’anni a questa parte a seconda degli interessi di pochi a scapito della salute di moltissimi cittadini e di incalcolabili danni all’ambiente".
"Un’opera prodotta da una concezione dei trasporti obsoleta frutto di null’altro se non di una politica di rapina del territorio e delle risorse. Le alternative esistono - spiegano gli organizzatori - e sono praticabili, ora, in questo istante: nessuna di queste prevede la costruzione di un’opera dannosa e inutile".
"Invitiamo le forze politiche ad abbandonare definitivamente il progetto di costruzione del tratto autostradale - concludono - per guardare invece a alternative di mobilità più sostenibile, allo sviluppo delle vocazioni dei territori e alla tutela della salute".
Il tema della Valdastico è stato toccato più volte in queste ore di avvicinamento alle elezioni del 21 ottobre. Il centrodestra è favorevole, con Maurizio Fugatti che sa sempre sostiene la necessità dell'opera con lo sbocco a sud, verso Rovereto. Più composita la posizione dell'Alleanza che sostiene Tonini: Futura è contraria, il Pd anche, ma le posizioni interne all'Upt non sono così ferme sul no alla Valdastico. Un no pieno viene invece da Antonella Valer, candidata presidente sostenuta da Leu e L'Altra Trento a Sinistra. Così come dai 5 Stelle che più volte si sono espressi in modo contrario all'opera.
Soddisfatti gli organizzatori. "Più di 300 persone, connesse tra loro tra movimenti e associazioni, tra aree geografiche perché erano presenti anche alcuni esponenti delle realtà venete. Oltre al no alla Valdastico - spiegano - si è riusciti a proporre serie riflessioni sul modello di sviluppo, sull'economia, sulla necessità di un'alternativa che abbiamo dimostrato possa esistere senza impattare l'ambiente".
Unito il fronte delle associazioni ambientaliste. Hanno aderito all'iniziativa Salviamo la Val d’Astico – NO A31, No Valdastico Nord – Gruppo Valsugana, WWF Italia, Associazione per il WWF Trentino, Legambiente, Italia Nostra, Mountain Wilderness Italia, Amici della Terra – Club Alto Garda e Ledro, NO TAV “Mamme Marco”, Gruppo Italiano Amici della Natura Italia, YAKU, Associazione Marcolina Tutela Territorio, SOS Anfibi, SOS Anfibi, LAV - Lega Anti Vivisezione, LAC - Lega Abolizione Caccia ONLUS, CIPRA Italia, ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, LIPU, ISDE – Medici per l’Ambiente, gruppo Valsugana, Medicina Democratica, Trentino Agricultura.