Fugatti "senza colpe" per la morte di Andrea Papi: il gip archivia. La famiglia del giovane: "Decisione che fa più male di una pugnalata"
Il giudice per le indagini preliminari ha depositato l'ordinanza di archiviazione del procedimento aperto con l'ipotesi di reato di omicidio colposo e omissione di atti d’ufficio a carico di due indagati: il governatore Fugatti e il sindaco di Caldes, Antonio Maini. Gli avvocati della famiglia hanno ora spiegato di essere al lavoro “per aprire, al più presto, il capitolo civilistico, dove siamo invece pienamente fiduciosi di poter ottenere piena giustizia in favore dei familiari di Andrea”

TRENTO. “Non si intravedono misure la cui attuazione avrebbe potuto impedire l'evento”. Il governatore Maurizio Fugatti non ha colpe per la morte di Andrea Papi, il giovane aggredito e ucciso il 5 aprile 2023 dall'orsa JJ4 nei boschi di Caldes.
Il giudice per le indagini preliminari ha depositato l'ordinanza di archiviazione del procedimento aperto con l'ipotesi di reato di omicidio colposo e omissione di atti d’ufficio a carico di due indagati: il governatore Fugatti e il sindaco di Caldes, Antonio Maini.
Nel documento, il giudice esclude qualsiasi responsabilità di Fugatti, ma allo stesso tempo afferma che nemmeno Papi ha avuto alcuna colpa. Nessun “concorso di colpa” è infatti a lui ascrivibile.
La condotta tenuta quella tragica sera dal giovane è stata ricostruita e valutata come assolutamente corretta. Lo stesso giudice sottolinea: “Un dato inequivoco è costituito dalla circostanza che l'attività compiuta da Andrea era del tutto lecita – si legge nell’ordinanza di archiviazione – rientrava nell'ordinario uso della montagna, su un percorso adibito a tale attività e che non poteva richiedere, in capo alla vittima, modalità specifiche di cautela o di autodifesa. Il percorso era costituito, come indicato nella richiesta di archiviazione, da una strada forestale, boschiva e sterrata”.
Non ci sarebbe stato alcun "fuoripista" da parte di Andrea, spiega il giudice, “che peraltro aveva un percorso quasi obbligato”.
Carlo Papi, insieme alla moglie Franca e alla sorella di Andrea, Laura, appresa la notizia dell'archiviazione, ha spiegato di provare “una delusione infinita: se già la richiesta di archiviazione, pochi mesi fa, era stata un fulmine a ciel sereno, questa definitiva conferma ora ci fa più male di una pugnalata. Sapevamo, eravamo stati preparati al fatto che, in ambito penale, la vicenda si sarebbe potuta concludere così, ma speravamo comunque di arrivare almeno al processo, per poter discutere in un dibattimento una questione tanto grave, che non riguarda più soltanto noi, ma tutti i trentini e i numerosi turisti. Purtroppo, è stato scelto di chiuderla così, nonostante siano due anni che combattiamo con ogni mezzo a nostra disposizione per evitare che la tragedia che si è abbattuta sulla nostra famiglia ne colpisca altre”.
Gli avvocati della famiglia (assistita dallo studio Giesse risarcimento danni) hanno spiegato di essere al lavoro “per aprire ora, al più presto, il capitolo civilistico, dove siamo - spiegano - invece pienamente fiduciosi di poter ottenere piena giustizia in favore dei familiari di Andrea”.