Fitofarmaci e tutela delle api: via libera in Commissione alle nuove regole. Gli Apicoltori: "Passo importante, divieti più chiari per evitare interpretazioni ambigue"
La Terza Commissione si è espressa favorevolmente sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale che modifica lo schema di regolamento a tutela dell'apicoltura andando a definire i trattamenti con prodotti fitosanitari non dannosi per le api. Un’esigenza, ha spiegato in Commissione l'assessora all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento, Giulia Zanotelli, emersa a seguito dei cambiamenti climatici in atto che stanno determinando nuove emergenze fitosanitarie nella diffusione di specie di insetti e malattie delle piante

TRENTO. I cambiamenti climatici hanno reso necessari dei cambiamenti nell'uso di prodotti fitosanitari (o agrofarmaci) non dannosi per le api. Modifiche introdotte anche per affrontare le nuove emergenze che interessano la diffusione di insetti e malattie delle piante.
Il via libera a questi cambiamenti è arrivato dalla Terza Commissione, presieduta da Vanessa Masè, che ha espresso parere favorevole alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale.
Un aggiornamento, hanno spiegato l'assessora Giulia Zanotelli e il dirigente generale dell’Unità di missione strategica all’Agricoltura, Andrea Merz, considerando che le modalità operative risultano ormai datate e non più al passo con i tempi e con le evoluzioni che la scienza e la tecnica hanno fatto negli anni.
I cambiamenti climatici in atto stanno determinando nuove condizioni ambientali con la diffusione di specie di insetti e fitofagi aliene, che non trovano antagonisti in grado di contrastare gli effetti nocivi sulle colture e sulle produzioni agroalimentari.
Al fine di rispondere alle nuove emergenze fitosanitarie e preservare la biodiversità dei nostri ambienti, si è quindi deciso anche di attivare processi di monitoraggio e sperimentazione, nonché di attivare, con criteri di progressività, modalità operative di difesa delle colture.
I CAMBIAMENTI
Durante la discussione in Commissione, l'assessora all'Agricoltura della Provincia autonoma di Trento, Giulia Zanotelli, ha sottolineato come l’aggiornamento normativo sia stato reso indispensabile dai mutamenti climatici in corso.
La modifica si inserisce all’interno del decreto del Presidente della Provincia dell’8 agosto 2012, che disciplina l’esecuzione della legge provinciale dell’11 marzo 2008, relativa alla protezione e promozione dell’apicoltura.

Nello specifico, nell'articolo 12 vengono chiariti maggiormente i divieti. “Durante il periodo di fioritura è vietato trattare le colture arboree, arbustive, erbacee, ornamentali e spontanee con prodotti fitosanitari dannosi alle api, compresi gli erbicidi, secondo quanto indicato nell'etichetta dei medesimi. Il divieto si applica dall'apertura dei primi fiori fino alla completa caduta dei petali”.
Oltre a questo, a tutela degli insetti pronubi, viene spiegato: “La Giunta provinciale può stabilire ulteriori condizioni, modalità e indicazioni operative per l'effettuazione di trattamenti con prodotti fitosanitari non dannosi per le api, nonché criteri per l’applicazione progressiva di questo comma, sulla base delle risultanze delle attività di monitoraggio condotte dalla Fondazione Edmund Mach”.
Al punto due viene poi ribadito che “è vietato a chiunque consigliare o prescrivere tecniche fitoiatriche in contrasto con quanto prescritto dalla vigente normativa, fatto salvo condizioni eccezionali di carattere fitosanitario”.
GLI APICOLTORI
È un giudizio positivo quello che arriva dagli apicoltori trentini sulle modifiche apportate alla legge.
Con l’approvazione della Terza Commissione, è stato fatto un passo importante per la piena attuazione della nuova normativa, a favore della tutela dell’apicoltura e dell’ambiente.
“Questo risultato – ha spiegato il presidente degli Apicoltori Trentini, Marco Facchinelli a il Dolomiti – è stato raggiunto dopo diverse concertazioni e con un dialogo continuo con la Pat. È importante riuscire a specificare maggiormente i divieti, evitando in questo modo interpretazioni che potevano essere fatte in passato”.