I principali fattori di rischio dietetici per la mortalità? Un'alimentazione ricca di sodio. Lo studio di Lancet per mangiare bene
Mi piace poter influire positivamente sulla salute delle persone con la mia attività, perché uno stile di vita sano non riduce solo il peso, ma regala anche benessere alla vita di ciascuno
Nella mia attività di aggiornamento, mi sono imbattuto in un articolo redatto da Charles P. Vega, professore di Medicina di Famiglia alla Irvine School of Medicine di Irvine, in California, circa un recente studio pubblicato su Lancet, un insieme di giornali che raccoglie notizie nell’ambito medico scientifico e le rende disponibili alla comunità scientifica e all’intera società.
Si tratta di uno studio globale che ha effettuato un’analisi sistematica degli effetti sulla salute dei rischi alimentari in 195 paesi nel mondo nel corso di 28 anni. Secondo i ricercatori, una dieta squilibrata è responsabile di un numero maggiore di decessi globali rispetto al fumo. Ogni anno tra il 1989 ed il 2017 sarebbero stati mediamente 11 milioni le morti legate a squilibri alimentari nel mondo. In particolare, la maggior parte delle morti sarebbero associate ad assunzioni troppo basse di cibi con effetto protettivo per la salute piuttosto che ad un consumo eccessivo di alimenti malsani. Gli scienziati nello studio sostengono che una dieta equilibrata potrebbe potenzialmente prevenire più di 1 decesso su 5 in tutto il mondo.
A livello globale, le maggiori carenze riscontrate nel consumo di alimenti protettivi sarebbero legate a frutta a guscio, semi, latte, cereali integrali e fibra alimentare, mentre le assunzioni di bevande zuccherate, carni trasformate e sodio sarebbero eccessive.
“La valutazione mostra che i principali fattori di rischio dietetici per la mortalità sono diete ricche di sodio e a basso contenuto di cereali integrali, frutta, noci e semi, verdure acidi grassi omega-3”, sostiene il professor Vega. La ricerca ci offre quindi un’ottima notizia: è possibile migliorare la propria qualità di vita e ridurre significativamente il rischio di ammalarsi. E lo si può fare tutti i giorni, introducendo nel proprio regime alimentare quei cibi che si sono dimostrati maggiormente protettivi e cercando nel contempo di limitare quelli dannosi, il cui consumo è notoriamente eccessivo.
Oggi i molteplici canali di informazione sui temi della salute e dell’alimentazione ci offrono ricette spesso confezionate “ad hoc” per promuovere questo o quel prodotto. Allo stesso modo, è semplicissimo trovare sul web consigli nutrizionali privi di rigore scientifico emessi da soggetti dalla dubbie competenze. Lancet ci dice invece una realtà tanto semplice quanto supportata da evidenze scientifiche: basare la propria dieta sul consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca guscio ed eventualmente aggiungere a questi, secondo i gusti personali, pesce, carni bianche e latticini scremati risulta essere la scelta più vantaggiosa per una vita sana.