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Aufgussmeisterin trentina abbatte il Muro di Berlino in sauna. Con il “like” dei Pink Floyd

Caterina Bazzanella, autrice e interprete di “The Wall 2019”, un rituale di benessere teatralizzato ad alta intensità (oltre che ad alta temperatura, considerando che in sauna finlandese si raggiungono i 90 °C)  con il quale ha dato forma, sventolando i suoi asciugamani secondo le tecniche più evolute dell’Aufguss, al celeberrimo video “The Wall” dei Pink Floyd
DAL BLOG
Di Corrado Zanetti - 12 April 2019

Cresciuto alla scuola dell’”Alto Adige” (poi “Trentino”) dove ha lavorato per 17 anni. Dal 2016 è Maestro di Sauna – Aufgussmeister certificato AISA

Viele kleine Leute in vielen kleinen Orten, die in viele kleine Dinge tun, können das Gesicht del Welt verändern (Molte piccole persone in molti piccoli luoghi che fanno molte piccole cose, possono cambiare la storia del mondo).

E’ una delle frasi più celebri lasciate da un artista (sudafricano) sul Berliner Mauer. L’originale non c’è più, abbattuto dalla storia e dalle ruspe come quasi tutti i circa 155 chilometri della sua lunghezza, ed a ricordarlo è oggi una riproduzione del murales sulla East side Gallery di Berlino.

 

Un messaggio che ha ispirato anche una maestra di sauna (Aufgussmeisterin) trentina, Caterina Bazzanella, autrice e interprete di “The Wall 2019”, un rituale di benessere teatralizzato ad alta intensità (oltre che ad alta temperatura, considerando che in sauna finlandese si raggiungono i 90 °C)  con il quale ha dato forma, sventolando i suoi asciugamani secondo le tecniche più evolute dell’Aufguss, al celeberrimo video “The Wall” dei Pink Floyd, l’opera rock diventata l’icona musicale della caduta del Muro di Berlino.


Nella capitale tedesca, dove trent’anni fa si consumò, in diretta televisiva globale, la “soluzione finale” della sofferta divisione della Germania seguita al termine della seconda guerra mondiale e all’inaugurazione della Guerra Fredda, l’anniversario della caduta del Muro (9 novembre 1989) sarà ricordato e celebrato con quella che già si annuncia come la più grande mostra a cielo aperto mai realizzata.

 

La parte del leone la faranno gli artisti (il Muro stesso, del resto, è stato una chilometrica tavolozza d’arte per artisti e non che volessero affidarvi un messaggio di libertà) e ispirate a varie forme di espressione artistica sono anche le iniziative, non moltissime in verità, promosse nel nostro Paese in vista dell’evento.

 

Anche Trento (città gemellata con Berlino-Charlottenburg) celebra l’anniversario con una mostra a Torre Mirana che invita i visitatori a smantellare, togliendoli uno ad uno, un muro composto da 137 mattoni, tanti quante furono le persone uccise cercando di oltrepassarlo per fuggire all’Ovest.

 

Del tutto inedita e originale è però la trasposizione del video, nato dalla visionaria sensibilità di Roger Waters, in un rituale di benessere quale un Aufguss in una sauna. Esplicita la locandina di “The Wall 2019”, piaciuta anche al profilo Instagram pinkfloydpe. Il suo carisma professionale e artistico, testimoniato dal seguito e dagli apprezzamenti che la Maestra di Sauna trentina, già “testimonial” dell’Aufguss in Trentino in un video promo di Visittrentino, sta avendo ormai da tempo dal pubblico dei saunisti, ha reso il rituale estremamente coinvolgente e affascinante.


Trasportati dal sound assoluto dei Pink Floyd, e trascinanti dalla potente, a tratti veemente, sventolata di Caterina gli ospiti in sauna si sono lasciati andare come ad un concerto rock, unendosi al coro di protesta dei bambini in Another Brick in the Wall e tributando alla “poetessa” delle saune trentina una standing ovation finale.

 

Al centro della scena, dietro il braciere della sauna, la riproduzione, autocostruita, del pezzo di Muro di Berlino con l’aforisma scrostato dal tempo. Nel corso del rituale l’Aufgussmeisterin trentina ha tolto via via al muro alcuni mattoni (contenenti all’interno le bocce di ghiaccio aromatizzate con oli essenziali di vetiver e limone, vaniglia, eucalipto e alla fine le “essenze della libertà” menta piperita e mandarino), per aprirlo alla fine dall’interno, proprio come fecero i berlinesi dell’Est quando aprirono i primi varchi la sera del 9 novembre 1989 per affacciarsi alla libertà.

 

Il mio Aufguss è un piccolo mattone tolto a tutti i nuovi muri che si alzano oggi dentro e attorno a noi” ha detto Caterina Bazzanella, nel suo look berlinese anni ‘80, presentando il suo “The Wall 2019”. Un messaggio che il pubblico ha raccolto con entusiasmo, identificandosi per un momento, in quei caldissimi quattordici minuti pieni di vento e colpi di scena, nelle molte piccole persone che in un piccolo luogo possono cambiare la storia del mondo facendo una piccola cosa. L’Aufguss, rituale di benessere ad alta intensità emotiva, può essere  anche questo: un messaggio di speranza gridato al vento con un asciugamano che volteggia libero come un aquilone. Dopo tutto, come ricorda Waters, è solo un altro mattone nel muro.

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