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Le differenze da conoscere tra farmacie e parafarmacie

Pubblicato il - 06 March 2023 - 16:04

TRENTO. Tra farmacie e parafarmacie esiste ancora una confusione generale che è importante risolvere in quanto, in situazione di malattie o malesseri generali, i prodotti presenti in una o l’altra fanno davvero la differenza per la nostra salute.

 

Le caratteristiche. La differenza più sostanziale tra i due negozi è che in farmacia si possono vendere, e quindi acquistare, medicinali soggetti a prescrizione medica. Nelle parafarmacie, fisiche o online come Farma Informa, l’attività di vendita può riguardare farmaci non soggetti a prescrizione. Parliamo, quindi, di farmaci da banco che in ambito medico sono chiamati Otc e che non hanno obbligo di prescrizione.

 

Qualunque sia la vostra necessità, è sempre opportuno ricordare che la vendita di un farmaco deve essere sempre e comunque affidata, anche in una parafarmacia, a un farmacista abilitato alla professione e regolarmente iscritto al proprio ordine professionale.

 

Al banco di entrambi i negozi, quindi, troverete personale in grado di informare e consigliare il cliente sui determinati aspetti che riguardano il farmaco stesso, come modalità di assunzione, interazioni, effetti collaterali.

 

Un’altra differenza tra le due riguarda la liberalizzazione dei prezzi: il parafarmacista può applicare la percentuale di sconto che ritiene più opportuna, ma questo non significa che i farmaci costino meno rispetto ad una farmacia, perché anche un farmacista può applicare lo sconto.

 

Dettagli sui prodotti venduti. Per capire meglio dove rivolgersi in caso di bisogno e, soprattutto, quando non si dispone di una ricetta del medico, facciamo un piccolo focus sui prodotti venduti.

 

Nelle farmacie si possono trovare tutti i medicinali rientranti nelle fasce:

  • A: farmaci essenziali e farmaci per malattie croniche interamente rimborsati dal SSN;
  • C: farmaci con obbligo di prescrizione, farmaci senza obbligo di prescrizione (SOP) e farmaci da banco (OTC) interamente a carico del paziente, salvo specifici casi.

In Italia il numero di farmacie che operano sul territorio nazionale è limitato e definito. La quantità può aumentare o diminuire in funzione della popolazione, ma più frequentemente viene trasferita la licenza per l’esercizio da un soggetto all’altro.

 

Fino a qualche anno fa le parafarmacie potevano vendere esclusivamente parafarmaci ma ne 2006, con il Decreto Bersani-Visco, si è permesso a questi rivenditori di commercializzare anche i medicinali di fascia C che non devono essere prescritti dal medico, quindi i farmaci senza obbligo di ricetta (SOP) e i farmaci da banco (OTC).

 

Alle parafarmacie, inoltre, è stata data l'autorizzazione a vendere e a dispensare farmaci veterinari (esclusi quelli contenenti stupefacenti) e preparati officinali (che non richiedono presentazione della ricetta medica).

 

In entrambe la qualità dell’assistenza al cliente è elevata: anche in parafarmacia ci deve essere almeno un farmacista abilitato per tutto l’orario di apertura dell’attività. Inoltre, sia le farmacie che le parafarmacie possono aprire un eCommerce per raggiungere un mercato nazionale e moltiplicare le loro opportunità di vendita in tutta Italia.

 

Si stima che nel 2006 in Italia vi erano circa 2 500 parafarmacie di cui circa 300 corner farmaceutici nella grande distribuzione organizzata (GDO). Alla data del 13 gennaio 2015 le parafarmacie attive in Italia erano 5 329. In alcune circostanze, quindi, è più facile trovare vicino casa propria una parafarmacia rispetto a una farmacia.

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