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Fratelli d'Italia, l'Italia è di destra. Meloni stravince le elezioni e l'M5S al 4% dal Pd. Crolla la Lega anche in Trentino (ora vale la metà di Fdi). Loss sconfitta da Patton

In Trentino il ''cappotto'' non si concretizza per la vittoria di Patton al Senato nel collegio di Trento. Letta e Salvini i grandi sconfitti delle elezioni. Bene il Terzo Polo e Forza Italia. Male i partiti di sinistra 

Di Luca Pianesi - 26 settembre 2022 - 06:16

TRENTO. Fratelli d'Italia, l'Italia è di destra. Giorgia Meloni ha vinto le elezioni e da domani dovrà lavorare per formare il nuovo governo italiano. Matteo Salvini è crollato riportando la Lega nell'alveo della Lega Nord dei vecchi tempi dimostrando di aver perso il ''tocco magico'' che aveva portato il Carroccio a superare il 34% alle europee solo 3 anni fa. E la cosa non potrà non avere ripercussioni in Provincia di Trento e su tutti i territori governati da leghisti.

 

Gli equilibri cambieranno, giocoforza, con gli alleati di Fratelli d'Italia ed ogni questione andrà rivista probabilmente anche alla luce di un cambio di leadership a livello nazionale perché un Salvini così rappresenta più un problema, anche per il movimento di Giorgia Meloni, che una risorsa. E non è un caso che l'unico seggio ''perso'' dalla destra in Trentino sia quello conquistato da Patton a Trento che contro vedeva schierata una leghista doc come Martina Loss. Provare per credere? Nel collegio alla Camera di Trento De Bertoldi si avvia a portare a casa il 40% dei voti (contro il 30% di Sara Ferrari) e Fratelli d'Italia doppia la Lega (25% contro un 10% del partito di Fugatti) e nel caso di Cattoi a Rovereto? E' davanti sopra il 40% (Calzà si ferma a poco meno del 30% con 254/264 sezioni scrutinate) con Fratelli d'Italia al 25% e Lega all'11%. Ultimo dato, quello regionale: destra al 30%, Fratelli d'Italia sopra il 18% e Lega all'8%.

 

Insomma la Lega non c'è più anche in Trentino e per sopravvivere, sui diversi territori (le cose non vanno meglio nemmeno in Veneto), ha bisogno di un cambio di pelle totale superati a destra da Fratelli d'Italia. 

 

A sinistra Enrico Letta le ha sbagliate tutte e ha consegnato il Paese alla destra più destra di sempre nella storia della repubblica, dalla seconda guerra mondiale ad oggi. Un disastro la sua campagna elettorale (la polarizzazione rosso e nero, l'attacco continuo al Terzo Polo), un disastro le sue strategie politiche (con l'alleanza con Sinistra Italiana/Verdi e Di Maio e non con il Terzo Polo da un lato o il Movimento 5 Stelle dall'altro), un disastro lui come segretario e guida e un disastro chi ha deciso di riaffidargli la campanella del partito dopo che Matteo Renzi aveva mostrato a tutti quanto valeva l'allora premier, ottima persona, ottimo professore ma lontano anni luce da quello che è un leader politico moderno, a cominciare dagli ''occhi della tigre''. 

 

Eppure il Pd resta un partito tutt'ora ingombrante, perché il 19% pesa soprattutto in ''casa propria'' rappresentando un tappo, un blocco per la crescita e lo sviluppo di qualsiasi progetto, idea, iniziativa di centro, di sinistra, di centrosinistra. Bonaccini è una speranza per il futuro ma la ''rottamazione'' dovrà essere decisa per poter ripartire e per poter costruire qualcosa per il futuro. Al centro il Terzo Polo, checché ne dicano alcuni esponenti del Pd sempre attenti a criticare gli altri invece che guardare lo stato in cui si trovano loro, ha fatto un ottimo risultato per un progetto che, almeno a detta dei suoi frontman è di lunga durata e cercherà di costruire una nuova proposta politica per i democratici europeisti, atlantisti e con una visione liberale e al progresso. 

 

Poi ci sono i 5 Stelle che festeggiano per aver dimezzato i voti delle scorse elezioni. E fanno bene, benissimo, visto che erano dati in caduta libera. Poi si sono liberati di Di Maio e dei governisti per ricostruirsi una sorta di verginità della protesta che è bastata a riconquistare quasi un 10% di elettori (perché si calcola che il ''popolo'' del reddito di cittadinanza valga circa un 8% di consensi potenziali quindi la crescita esula da questa misura). Insomma molti italiani hanno deciso di ridare fiducia ai 5 Stelle nonostante quanto visto negli ultimi anni, dopo aver detto tutto e il contrario di tutto. Come molti italiani hanno deciso di ridare fiducia a Silvio Berlusconi e a Forza Italia: un 8% straordinario per un partito che era dato in calo, per qualcuno in declino e forse a uno degli ultimi giri di ''elezioni'', e invece decisivo che ne parifica la forza con la Lega.

 

E a sinistra? Il vuoto. I partiti ''tradizionali'' Sinistra Italiana e Verdi insieme strappano qualcosa di più del 3% dimostrando di non avere un elettorato e un peso specifico impattante. Altro discorso per +Europa che da sola si attesa al 3% confermandosi movimento vivace, moderno e attrattivo (se fosse stata con il Terzo Polo come da schema iniziale il 10% sarebbe stato tranquillamente superato). Unione Popolare supera a stento l'1% e i vari movimenti no vax sfiorano solo questa percentuale.  

 

Insomma, a sinistra non c'è niente o quasi alla fine l'Italia va destra. Il centrodestra ha la maggioranza a guida Fratelli d'Italia.

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