Sergio Ferrari
Il ricordo di Nereo Pederzolli (e della redazione de il Dolomiti)
Ha sempre posto domande, precise, meditate, senza cercare l’effetto plateale. Forte e sicuro dei suoi ‘perché’ in attesa di risposta. Domande rivolte anzitutto a relatori, agronomi, studiosi di vicende rurali, imprenditori vitivinicoli o manager del cibo, talmente inerenti da essere spesso ritenute ‘scabrose’, specialmente quelle sulle dinamiche legate a produzioni nostrane, trentine per identità. Bisogna ammetterlo: raramente otteneva risposte adeguate, altrettanto coerenti e rispettose del quesito.
Sergio Ferrari ha insegnato prima a schiere di agronomi – come docente alla scuola di San Michele all’Adige – e poi a quanti operano nel settore dell’informazione agricola un valore inestimabile: quello della curiosità. Lo ha fatto con assoluta modestia, nonostante competenze salde. Con l’autorevolezza maturata in decenni di studio, approfondimento, minuziosa cernita di procedure, analisi, riscontri oggettivi comunque sempre farciti con una dose massiccia di stimolante originalità. Una vervè indomabile, fino ai suoi ultimissimi giorni.
Sperimentando forme di giornalismo digitale, stravolgendo il suo modo di lavorare, tutto rigore e documenti cartacei. Lui che nel suo studio di casa, sulla collina solatia di Trento, conservava minuziosamente ogni appunto. Quaderni su quaderni, scritti rigorosamente a mano, tracce indelebili a testimonianza dell’evoluzione agricola di un Trentino che sulla via della modernizzazione ha sacrificato stili di vita, scordato saperi, tralasciando autentici legami con una coltura territoriale che dovrebbe essere alla radice delle più disparate forme di cultura.
‘La terra è bassa, lo abbiamo dimenticato’ – ribadiva. Era una constatazione amara, la sua. Cercava di stimolare a ripensare tempi e modi di fare giornalismo agricolo. Lui in questo è stato davvero un sagace professore. In tutto.
Decenni di rubriche radiofoniche per la Rai, con suggerimenti, analisi e temi di dibattito ripresi anche dalle reti nazionali, TV compresa. Poi la paziente, certosina rubrica sul ‘suo settimanale’ vale a dire Vita Trentina, senza mai mancare – dalla primissima ora – con il blog agricolo sul nostro quotidiano. Orgoglioso di essere coinvolto nella redazione de il Dolomiti. Centinaia i suoi ‘report’, sintetici, preziosi, illuminanti.
Sempre attento all’evoluzione delle dinamiche agronomiche come acuto osservatore delle modalità dell’informazione. Senza mai cedere a tentazioni plateali o a scrivere in ossequio al ‘pensiero dominante’. Rigore, autorevolezza, altrettanta autonomia. Mancherà il prof. Ferrari. Tanto e non solo alla sua bella famiglia, ma anche ai più attenti osservatori delle vicende agricole, pure ai lettori magari meno coinvolti.
I suoi Quaderni di Campagna – urge una catalogazione, per custodirne e condividere la memoria – sono un concentrato di autentici saperi contadini, analizzati con l’intelligenza dello studioso, dell’esperto indefesso, curioso quanto aperto all’innovazione.
Grazie Sergio. Di tutto.
Il ricordo della Fondazione Mach
Profondo cordoglio alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige per la scomparsa del professore Sergio Ferrari, esperto di agricoltura e giornalista. All’Istituto Agrario Sergio Ferrari aveva insegnato dal 1961 al 1993 le materie di fitopatologia ed entomologia agraria nei corsi per periti agrari ed enotecnici.
“Il prof. Sergio Ferrari - ricorda il presidente Mirco Maria Franco Cattani - merita di essere ricordato con particolare attenzione dalla Fondazione. Le sue riflessioni, talvolta molto critiche, erano sempre mosse da una particolare dedizione al Trentino agricolo ed alla Fem, a cui era profondamente legato avendo costituito l'elemento professionale fondamentale della sua vita”.
Autore di numerosi contributi negli annuari del Centro Istruzione e Formazione, proprio di recente aveva scritto un articolo sul numero che andrà in stampa a breve sui primi dieci anni di insegnamento a San Michele. Al dolore della famiglia si unisce tutta la comunità della FEM: il presidente, il consiglio di amministrazione, il direttore generale, la dirigenza, il personale e il mondo degli ex studenti molti dei quali oggi ricercatori, tecnici e docenti dell’Istituto.
Il ricordo di Confagricoltura
“Sergio Ferrari ha contribuito in modo importante a migliorare la divulgazione dell’informazione agricola trentina. Confagricoltura del Trentino si unisce al cordoglio per la scomparsa di una figura di spicco del Trentino, che ricorderemo per il suo impegno attivo, riferimento del giornalismo agricolo trentino, ancor prima professore all’Istituto agrario di San Michele di molti nostri associati e colleghi.” Così il Presidente di Confagricoltura del Trentino Diego Coller sulla scomparsa di Sergio Ferrari.