Lamberto Ravagni
Aveva 93 anni ed è stato una delle figure storiche della città di Rovereto, partigiano (antifascista della prima ora, arrestato già al liceo per propaganda antifascista e poi sfollato a Folgaria), venne catturato dall'esercito tedesco e poi rilasciato dopo circa due mesi di prigionia. Una volta libero (di fatto e di nome visto che così si faceva chiamare tra i partigiani) tornò sui monti, sul Pasubio per combattere con la Divisione ''Garemi''. Divenne comandante di distaccamento del Battaglione Cesare Battisti e fu protagonista di diverse azioni da Posina a Tonezza, dal Sommo al Cherle, da Laghi a Terragnolo.
Scampato all'eccidio di Malga Zonta fu nuovamente catturato dai tedeschi e nuovamente riuscì a tornare libero, scappando. Avvocato, finita la guerra divenne magistrato amministrativo e consigliere del Tar e nel 1996 su proposta della presidenza del consiglio dei ministri era stato nominato dal Presidente della Repubblica, Scalfaro, ''Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana''. Negli ultimi anni era diventato anche presidente onorario dell'Anpi di Rovereto e della Vallagarina. E' stato autore del libro ''La lunga via per la libertà. Memorie partigiane''.
Questo il ricordo degli amici più cari
La scomparsa in questi giorni dell’avv. Lamberto Ravagni ha colpito l’intera città. Noi del gruppo con cui Lamberto ogni prima mattina beveva il caffè, ci permettiamo di ricordarlo anche attraverso l’amicizia che lo legava ad Ugo Giori, anch’egli morto poche settimane fa. Alleghiamo, in tal senso, una loro recente significativa fotografia, scattata proprio in occasione dell’ultimo compleanno di Lamberto (era il 20 settembre e lo aveva festeggiato con gli amici più cari, quelli del circolo ''Uomini Liberi'' ndr).
Ha lasciato in questi giorni la sua famiglia, come pure molti amici e conoscenti, l’avv. Lamberto Ravagni, figura storica di Rovereto, tra gli ultimi, se non l’ultimo, partigiano vivente, allora col nome eloquente di Libero.
Nel secondo dopoguerra è attivo protagonista della politica cittadina, come altresì apprezzato e stimato avvocato e poi giudice presso il Tribunale Amministrativo Regionale. Fin in avanzata età sempre presente nella vita sociale della nostra comunità. Era solito bere il suo primo caffè della giornata con noi. Di prima mattina era piacevole obbligo la lettura assieme dei giornali, a cui seguiva sempre una viva ampia discussione sui temi più vari. Certo la politica non mancava mai, sempre comunque col massimo rispetto di ogni opinione.
Amava Rovereto come pochi, la conosceva, la frequentava e l’adorava con sentimenti sinceri e appassionati. Il suo temperamento era quello della sua gioventù, forte e schietto, ma per l’appunto sempre corretto. Impareggiabile rimarrà la sua arguta ironia, che faceva sorridere ma pure riflettere. E poi la sua travolgente memoria che gli consentiva di ricordare tutto e tutti. Era bello vedere il suo sorriso quando incontrava in città o in un bar il suo amico di lunga data Ugo Giori.
Entrambi ormai ben oltre i novant’anni e, quindi, tutti e due con le menti e i cuori pregni di ricordi e di racconti rivolti anche alle loro gesta giovanili. Prima, durante e dopo la Seconda Guerra mondiale si trovarono politicamente su fronti diversi. Momenti che definire difficili è dire ben poco. Tra loro, però, vi fu sempre una reciproca stima e una sincera amicizia.
Lamberto Ravagni mancherà alla nostra città, uomo che ha vissuto onorando sempre la Libertà e la Democrazia. Valori inossidabili e propri di una Rovereto che vorremmo non morisse mai.
Riposa in pace, caro Lamberto.
Livio Caffieri, Oliviero Deflorian, Paolo Farinati, Osman Paruca.