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Dipendenti in fuga e un barman che si nasconde per distruggere documenti, maxi blitz di finanza e polizia in un hotel: pagamenti in nero e violazioni alla sicurezza

Nel recente passato la Guardia di Finanza aveva già condotto indagini sul conto di tale attività e scoperto un astuto stratagemma con il quale l’hotel, attraverso un’operazione immobiliare priva di qualsivoglia ragione economica, era riuscito ad ottenere un notevole risparmio d’imposta in capo ai soci, stimato in oltre 70 mila euro in 4 anni

Pubblicato il - 15 febbraio 2025 - 09:43

BRESSANONE. Un controllo amministrativo congiunto, condotto dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di polizia di Bressanone e dai militari della Guardia di Finanza, ha portato alla luce numerose irregolarità connesse alla gestione di una nota struttura ricettiva del posto.

 

All’arrivo delle pattuglie, all’interno dell’hotel il titolare e i dipendenti hanno manifestato non poca agitazione: poliziotti e finanzieri ne hanno, infatti, bloccati alcuni che tentavano di dileguarsi da un’uscita secondaria, portando con loro documenti che, evidentemente, dovevano essere sottratti al controllo e sorpreso un barman, intento a stracciare appunti che recavano traccia delle consumazioni degli avventori.

 

A richiesta di conoscere il numero degli ospiti, poi, il titolare ha tentennato non poco; il motivo è apparso chiaro poco dopo, quando le Fiamme Gialle e gli agenti del Commissariato, dopo aver identificato tutti gli alloggiati, hanno riscontrato una discrasia tra le schedine alloggiati, i dati acquisiti dal portale “Alloggiatiweb” e le persone effettivamente presenti all’interno della struttura con riguardo, in particolare, a un nutrito gruppo di turisti danesi, composto da ben 76 persone, che in quel frangente stava consumando la cena all’interno della sala ristorante e che l’albergatore aveva omesso di comunicare in Questura.

 

Il sospetto è che la mancata comunicazione all’autorità fosse preordinata ad incassare il corrispettivo del soggiorno “in nero”, circostanza avvalorata dalle informazioni rese dal gruppo di turisti, ai quali era stato esplicitamente richiesto di pagare in contanti una cifra pari ad oltre 30 mila euro.

 

Parte di tali pagamenti, in contanti e senza il rilascio di documento fiscale era, in effetti, già avvenuta. La certosina ricostruzione degli appunti che gli addetti al bar dell’albergo avevano tentato di distruggere ha evidenziato l’avvenuto pagamento di consumazioni per oltre 950 euro. Per le consumazioni non documentate l’albergatore è già stato sanzionato, mentre per il pagamento dell’intero soggiorno, non ancora conclusosi, saranno effettuati successivi approfondimenti.

 

Gli operatori della Polizia di Stato, nel frattempo, ispezionando i locali hanno individuato numerose violazioni alla normativa anti incendio. Dei 12 estintori controllati, nessuno riportava una data di collaudo o verifica recente o comunque entro l’anno; alcuni di questi erano completamente scarichi.

 

I vani contenenti le manichette antincendio controllati presentavano copertura in plastica non collassabile, verosimilmente posticcia e priva di indicatori dell’ultima verifica effettuata da tecnico specializzato.

Gli interruttori dell’impianto antincendio risultavano manomessi o non ripristinati.

 

La maggior parte di corridoi e delle sale della struttura era priva di indicazioni delle vie di fuga in caso di incendio o emergenza, dei punti di raccolta, della posizione degli estintori, non erano presenti rilevatori di fumo nelle stanze, nei corridoi e nemmeno nel deposito carburante e nel vano caldaia. In questi ultimi due vani non erano presenti dispositivi antincendio segnalati o evidenti e gli estintori posti all’esterno risultavano non revisionati da anni.

 

Nel recente passato la Guardia di Finanza di Bressanone aveva già condotto indagini sul conto di tale attività e scoperto un astuto stratagemma con il quale l’hotel, attraverso un’operazione immobiliare priva di qualsivoglia ragione economica, era riuscito ad ottenere un notevole risparmio d’imposta in capo ai soci, stimato in oltre 70 mila euro in 4 anni.

 

In quel contesto erano stati individuati, in collaborazione con gli ispettori dell’Inps di Bolzano, anche 4 lavoratori in nero e 33 irregolari, con conseguente irrogazione di una sanzione di oltre 100 mila euro. Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte della Divisione Anticrimine della Questura per l’adozione di eventuali misure di prevenzione personale o patrimoniale nei confronti del titolare.

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