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Solo studenti universitari, il match analyst, lo psicologo e uno staff da professionisti, il Cus-UniTrento calcio cerca di salire in Prima categoria
L'Università di Trento ha avviato il progetto un paio di anni fa e ora il Cus - UniTrento calcio punta alla promozione in Prima categoria: "Siamo molto orgogliosi di questa squadra, che rappresenta al meglio quello che consideriamo autentico sport universitario, dove l'impegno sportivo e quello di studio procedono di pari passo per raggiungere l'obiettivo di formare persone e atleti migliori"

TRENTO. Il Cus - UniTrento calcio, la squadra interamente formata dagli universitari, vuole recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di Seconda categoria. Confermata la guida tecnica di Libero Pavan, la società ha avviato lo scouting per allestire la rosa della stagione 2022/23.
"Siamo molto soddisfatti di questi primi mesi di esperienza e dopo aver sfiorato l'accesso ai playoff - commenta Joshua De Gennaro, membro del direttivo e tra i responsabili della sezione - la volontà è quella di fare sempre meglio, raggiungendo la promozione nella categoria superiore. Questo sempre tenendo presente che il risultato sportivo è secondario: principale obiettivo è quello di mettere lo studente nelle condizioni di affrontare il doppio impegno, quello sportivo e quello accademico, con assiduità e costanza, mettendolo nelle migliori condizioni possibili per conciliare entrambi gli aspetti".

L'ateneo ha avviato il progetto un paio di anni fa, la stagione d'esordio si è conclusa dopo appena 5 partite (2 successi, 2 pari e 1 persa) a causa della recrudescenza dell'epidemia Covid, mentre il campionato scorso è stato chiuso in quinta posizione a quota 33 punti e senza mezze misure con 11 vittorie, 0 pareggi e 9 sconfitte. Dopo aver preso le misure del campionato, ora l'ambizione è quella di crescere e di compiere un ulteriore step: conquistare la Prima categoria.

"Due anni fa - spiega il tecnico Pavan - siamo partiti totalmente da zero e vedere dove siamo arrivati (dopo di fatto una sola stagione intera) deve essere motivo di soddisfazione per tutti e stimolo per il futuro. Ora è arrivato il momento di dare un’ulteriore spinta e se saremo bravi riusciremo a raggiungere la Prima Categoria. Ma non dobbiamo solo ambire ai risultati sportivi: dovremo puntare a diventare un punto di riferimento riconosciuto in tutto l’ateneo usando il potere di unione del calcio. Per farlo sarà necessario essere d’esempio per tutti e pertanto ci siamo dotati di un codice etico 'alto' che punta a orientare il nostro comportamento all’interno del gruppo squadra, ma anche all’esterno verso gli avversari e i tifosi, che nel corso della stagione sono aumentati esponenzialmente. Vogliamo essere riconoscibili, diventare un esempio positivo e trasmettere i valori più profondi di questo sport che amiamo".

Già da qualche anno l'ateneo segue la tradizione oltreoceano e dopo le formazioni di calcio a 5, volley e altre discipline sportive, si è gettato nel calcio a 11. Fin da subito la squadra si è dotata di una struttura articolata con Andrea Debeni come vice allenatore e match analyst, Tomas Baragna (preparatore atletico), Federico Giacomozzi (fisioterapista), Pietro Bianchini (psicologo dello sport) e Andrea La Malfa (direttore sportivo). Uno staff non comune in una compagine di Seconda categoria. Non solo, sono state sviluppate anche alcune partnership, come quella con il Trento calcio in serie C per promuovere un'esperienza formativa nel club del capoluogo.
Inevitabile qualche ritocco alla rosa, composta esclusivamente da studenti universitari. "Il riscontro finora è stato buono, e in questi giorni - dice De Gennaro - abbiamo aperto alla possibilità di iscriversi e mettersi in gioco con la squadra dell'ateneo (per info: custrentocalcio@gmail.com)", dice De Gennaro mentre Paolo Bouquet, delegato del rettore allo sport, conclude: "Come Ateneo siamo molto orgogliosi di questa squadra, che rappresenta al meglio quello che consideriamo autentico sport universitario, dove l'impegno sportivo e quello di studio procedono di pari passo per raggiungere l'obiettivo di formare persone e atleti migliori. E crediamo talmente tanto alla forza di questa visione che siamo sicuri che arriveranno anche risultati sportivi di grande soddisfazione per i ragazzi, per la società sportiva e per l'università, come già i primi passi della squadra hanno dimostrato".