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Sfrattati dalla casa Itea perché è scaduto il “contratto d’emergenza”, la storia di Gaetano e della sua famiglia: “Abbiamo sempre pagato ma finiremo per strada”
Nella famiglia di Gaetano ci sono anche due figli minorenni, ora tutti rischiano di essere sfrattati dalla Casa Itea che era stata loro assegnata in via emergenziale: “Ci hanno sempre promesso una sistemazione definitiva che non è mai arrivata”

TRENTO. “Fra meno di due mesi dovremo lasciare la nostra abitazione ma con la mia famiglia non abbiamo un posto dove andare”, a parlare è Gaetano che il prossimo 14 aprile dovrà sgomberare l’appartamento Itea che gli era stato assegnato. La nuova lettera di sfratto è arrivata da pochi giorni gettando nello sconforto la famiglia.
In casa con Gaetano ci sono altre 5 persone, la compagna e 4 figli fra cui due minori. La famiglia di Gaetano aveva ricevuto un appartamento Itea di emergenza, cioè uno di quegli alloggi che vengono assegnati alle persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità. Questa dovrebbe essere una soluzione temporanea ma troppo spesso non si riesce a ricollocare i nuclei famigliari. Il fatto è che trovandosi in una condizione di fragilità, almeno in linea teorica, queste famiglie dovrebbero rientrare nella graduatoria Itea “classica”. Gli alloggi disponibili però sono pochi e le assegnazioni procedono a rilento.
Questa stessa vicenda era finita anche in Consiglio provinciale. Filippo Degasperi, di Onda aveva interrogato l’assessora, Giulia Zanotelli, che aveva rilevato come la famiglia in questione fosse alloggiata da cinque anni nell’appartamento Itea in seguito a un provvedimento disposto in via temporanea per un massimo di tre anni. “La legge – aveva dichiarato l’assessora leghista – prevede che la famiglia debba chiedere l’alloggio a canone sostenibile, l’ha fatto nel 2017 ma non c’era posto, ha ripetuto la domanda solo nel 2022 e questa pratica è in corso di valutazione”.
Dal 2018 al 2021, aveva spiegato sempre Zanotelli, non risultano domande presentate dalla famiglia. Questo però è un errore molto comune. Infatti in tanti credono che sia sufficiente presentare la domanda una prima volta e poi rimanere in attesa che la graduatoria scorra. Purtroppo non è così e la domanda va ripresentata ogni anno. La famiglia dunque è stata penalizzata anche da una questione burocratica.
“Ci hanno sempre promesso una sistemazione definitiva che non è mai arrivata ci siamo sentiti dire che eravamo in buona posizione della graduatoria ma questa non scorre mai”. La famiglia ha provato a cercare una soluzione anche sul mercato privato ma i prezzi degli affitti sono inaccessibili. “Ho sempre avuto contratti a tempo determinato ma per affittare una casa chiedono l’indeterminato – spiega Gaetano, che ora teme di finire per strada con la sua famiglia – inoltre con quel poco che abbiamo possiamo permetterci solo una casa Itea, ora stiamo solo aspettando lo sfratto anche se con i pagamenti siamo sempre stati in regola”.