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Sanità, a soli sette mesi dall'approvazione il nuovo regolamento dell'Apss è da cambiare? Demagri: ''Fatto con superficialità e si vogliono creare dei doppioni''
L'adozione del regolamento per la riorganizzazione dell'Azienda Sanitaria è avvenuta circa sette mesi fa. Demagri: "Se già ora si stanno apportando dei cambiamenti vuole solo dire che non sono stati coinvolti a sufficienza i rappresentanti dell'Azienda sanitaria e quelli esterni sempre del mondo socio sanitario. Tutto è stato fatto in modo superficiale e senza un programma o un'impostazione progettuale”

TRENTO. Il travagliato percorso della riorganizzazione del sistema sanitario provinciale continua a non trovare pace. La bocciatura in passato era avvenuta da parte del mondo sindacale e si era espressa negativamente anche la Quarta Commissione provinciale. Si era comunque andati avanti, era stato messo nero su bianco un regolamento con tanto di delibera per la sua adozione.
Ed ora? A soli sette mesi di distanza sembrerebbe che questo regolamento sia da rimaneggiare. E' così? Per quale motivo?“. A porsi queste domande è la consigliera provinciale di Casa Autonomia.eu, Paola Demagri che ha presentato un'interrogazione nella quale chiede se “sono previste delle modifiche e quindi ulteriore aumento di spesa del personale”.
Nella delibera di approvazione del regolamento dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari sono presenti una serie di articoli che illustrano i principi dell'organizzazione aziendale: il potenziamento di dipartimento prevenzione, il ripristino dei distretti sanitari, l'istituzione di un'unica rete ospedaliera articolata su sette strutture aziendali secondo un modello di “ospedale policentrico” e altri punti cardine per il nuovo modello organizzativo dell'Apss che andrà a regime dal primo gennaio del prossimo anno, quindi tra poco più di un mese.
“Sono passati solamente sette mesi – spiega la consigliera Demagri – e sembrerebbe che ora tra Provincia e Azienda Sanitaria vi sia un continuo scambio di lettere per mettere mano al regolamento appena nato. Se questo fosse vero, e attendiamo di capirlo dall'assessora, significherebbe che il regolamento è stato fatto davvero in maniera superficiale”. Ma non solo. Per la capogruppo di Casa Autonomia.eu è la dimostrazione di come una riforma, bocciata da più parti, “Sia stata portata avanti – spiega la consigliera – senza che siano stati coinvolti a sufficienza i rappresentanti dell'Azienda sanitaria e quelli esterni sempre del mondo socio sanitario, in modo superficiale e senza un programma o un'impostazione progettuale”.
A preoccupare sembrerebbe anche essere l'intenzione di creare nella struttura dell'azienda una sorta di 'doppioni'. “Non ne sappiamo al momento il motivo – spiega Paola Demagri – magari per soddisfare qualche esigenza sarebbero pronti ad essere create delle strutture ad hoc”.
Un esempio, ma non sarebbe l'unico, arriverebbe la struttura di diabetologia, una struttura complessa perché trasversale a tutte le attività ospedaliere. “Da questo regolamento – spiega la consigliera - si vorrebbe creare la struttura complessa del piede diabetico. Stiamo parlando di un ambulatorio che si trova a Rovereto al quale afferiscono i pazienti diabetici che hanno problemi piedi. E' una funzione di diebetologia, che venga creato una struttura complessa è allucinante”.
Nel corso del prossimo consiglio provinciale che si terrà martedì, quindi, la richiesta, presentata con una interrogazione a risposta immediata, è quella di capire quali siano le eventuali modifiche che la Pat intende apportare al regolamento approvato sette mesi fa e quali siano eventualmente gli aumenti di spesa.