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Montagna, massima attenzione alle valanghe. Gli esperti: ''Basta il sovraccarico di una sola persona per portare uno strato debole a rottura e far distaccare dei lastroni''
La combinazione tra neve, vento e l'attuale struttura del manto nevoso fa aumentare notevolmente il pericolo valanghe. L'appello quindi alla prudenza

BOLZANO. “In montagna muovetevi con riflessione e prudenza” è questo l'appello arrivato dopo le nevicate avvenute nei giorni scorsi e che è contenuto nel blog del Report Valanghe, il progetto messo in campo a livello regionale e che vede tra i parner i servizi previsione valanghe del Land Tirolo e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano con l'Università di Vienna.
Il manto nevoso rispecchia gli eventi meteorologici. All'interno si trova una sequenza di croste e di strati più morbidi. Questi ultimi sono spesso formati da cristalli sfaccettati, a debole coesione, in parte perfino da brina di profondità. Sono uno strato debole da prendere sul serio per la neve depositata sopra di essa e influenzata dal vento. Basta il sovraccarico di un solo sciatore per portare lo strato debole a rottura e far distaccare dei lastroni.
In alta quota, viene spiegato, si è formato spesso almeno uno strato debole fragile, e sopra di esso oramai è depositato uno strato ben consolidato di neve. Questi sono i presupposti "ideali" per una valanga a lastroni.
“La combinazione tra neve, vento e l'attuale struttura del manto nevoso fa aumentare notevolmente il pericolo valanghe” viene spiegato dagli esperti. In alta quota, dove si è conservato un manto nevoso continuo, il pericolo valanghe sarà marcato. Nelle zone più ricche di neve fresca, la situazione è relativamente più sfavorevole e il pericolo aumenta con la quota. I pendii all'ombra sono tendenzialmente più pericolosi. Ma massima attenzione occorre averla anche per quelli soleggiati.