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Maxi concorso Apss per 400 infermieri, Uil Fpl: "Inutile il panico sul travaso di risorse. Situazione nelle Rsa? Risultato della mancanza di visione politica"
Il numero levato di infermieri ricercati dal bando ha creato preoccupazione nelle Rsa, dove il personale infermieristico è diventato non solo necessario ma preziosissimo. Il sindacato: "Attivare un tavolo tecnico, richiesto ormai da anni alla politica trentina, fra pubblico e privato. Inutile investire sui poli universitari, formando professionisti se poi in reparto gli stessi si accorgono che lavorare in Italia non conviene"

TRENTO. "La situazione che ad oggi le Rsa pubbliche e private stanno vivendo è il naturale risultato della mancanza di visione politica complessiva e conseguente scarsa valorizzazione contrattuale delle figure sanitarie che scelgono di operare all’interno di fondamentali luoghi di cura per la società". E' questo il commento il sindacato Uil Fpl Ee.Ll in risposta all'articolo pubblicato da il Dolomiti sulla reazione delle strutture residenziali al bando indetto da Apss per reclutare personale infermieristico.
"Inutile allarmarsi a ogni concorso, è necessario attivare un tavolo tecnico fra pubblico e privato che da anni richiediamo", aggiunge Uil Fpl. Soltanto pochi giorni fa infatti l'Azienda sanitaria, che più volte ha lamentato la carenza di personale sul territorio, ha deciso di lanciare un bando per assumere 400 infermieri. Un numero molto elevato che subito ha creato preoccupazione in alcuni ambienti come nelle Rsa, dove ormai il personale infermieristico, anche per il tipo di compiti e funzioni che svolge, è diventato non solo necessario ma preziosissimo.
Oggi arrivano quindi le dichiarazioni del sindacato. "Inutile investire sui poli universitari, formando professionisti con capacità di primo livello, se poi una volta arrivati in reparto gli stessi si accorgono che lavorare sul territorio nazionale non conviene per retribuzioni scarse al pari di responsabilità penali non indifferenti, oltre a mancanza di moderna capacità organizzativa delle strutture".
I giovani laureati, ricorda il sindacato, "non sono più soggetti che ricercano la sede di lavoro vicina a casa, ma sono pronti a spostarsi in giro per il mondo dove venga riconosciuto il loro valore, compensando le fatiche con giuste remunerazioni, molte volte garantendo anche sostegno per trovare casa e inserirsi nella società come corsi di lingua e trasferimenti verso le cliniche che li hanno assunti, cosa che accade in paesi che stanno investendo sui professionisti sanitari, luoghi ad oggi raggiungibili in poche ore d’aereo, non così ormai lontani dagli interessi degli infermieri italiani".
E' quindi necessario "mettere fine al panico temporale e strumentale ogni volta che appare all'orizzonte la possibilità di travaso di risorse, ma attivare finalmente un tavolo tecnico, richiesto ormai da anni alla politica trentina, che porti i soggetti di pubblico e privato sanitario a discutere come si voglia effettivamente ridisegnare il futuro del sistema formativo ed assunzionale sul nostro territorio".
Per questi motivi il sindacato richiama l'assessora alla Salute Stefania Segnana, Upipa e Spes come parti datoriali, "alla necessità urgente di attivare un piano strutturale d'emergenza per affrontare i problemi da troppo tempo tralasciati - conclude Uil Fpl -, per garantire risorse professionali nei prossimi anni per le Rsa pubbliche e private, a certezza dell'assistenza mirata verso chi, inserito in questi luoghi, non subisca inerme le mancate scelte di chi si riempie la bocca in campagna elettorale, per poi dileguarsi nel momento in cui le Oo.ss richiedono la possibilità di affrontare i problemi reali dei lavoratori".