Tempesta Vaia, la ripartenza di Dimaro, il sindaco: ''La comunità guarda avanti nonostante le grandi sofferenze''
Il territorio solandro non dimenticherà mai quelle ore terribili, l'alluvione e poi l'esondazione del rio Rotian per una colata di fango e detriti di oltre 50 mila metri cubi che si è abbattuta sulla zona del campeggio di Dimaro a spazzare via tutto. Lazzaroni: ''Tutti i cantieri già avviati e tanti finiti, dimostrato una grande compattezza e struttura"
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DIMARO. "Abbiamo voluto reagire subito per ritornare quanto prima alla normalità. Gli interventi sono ancora tanti, ma la comunità guarda avanti nonostante le grandi sofferenze", queste le parole di Andrea Lazzaroni, sindaco di Dimaro Folgarida, che aggiunge: "Capisco l'apprensione e giustifico le lamentele e le critiche dei cittadini che devono rientrare nelle abitazioni: stiamo facendo il massimo perché il traguardo è comune".
Il territorio solandro non dimenticherà mai quelle ore terribili, l'alluvione e poi l'esondazione del rio Rotian per una colata di fango e detriti di oltre 50 mila metri cubi che si è abbattuta sulla zona del campeggio di Dimaro a spazzare via tutto. Un bilancio pesantissimo e la vita spezzata di Michela Ramponi (Qui articolo).
Le avverse condizioni e l’impraticabilità della zona hanno reso particolarmente difficili le operazioni di intervento alle quali hanno concorso squadre di vigili del fuoco volontari con l’apporto del corpo permanente di Trento. Oltre venti le case interessate dalla frana, circa duecento gli sfollati, tanti hanno potuto rientrare nelle abitazioni, ma permangono alcune criticità.
"E' stato un colpo molto duro per la comunità - commenta Lazzaroni - ma non siamo mai stati dimenticati, tanto che in questi mesi abbiamo ricevuto alcune delegazioni di Padova e Bergamo. Testimonianze di affetto e di amicizia che ci gratificano. Ma siamo stati aiutati da tutto il Trentino e dal sistema di Protezione civile. Una vicinanza che ci ha permesso di ripartire subito, tanto che tutti i cantieri sono già avviati e molti già terminati".
Oltre duecento unità si sono spese senza sosta successivamente alla tragedia per risolvere i problemi più urgenti, quelli legati soprattutto alla viabilità e alla sistemazione degli sfollati. "E' stato impegnativo - prosegue il sindaco - riuscire a coordinare la macchina per valorizzare le competenze e evitare sovrapposizioni o disguidi. Abbiamo dato grande prova di compattezza, ma anche una grandissima forza di reazione. Una voglia di ripartire e rimboccarsi le maniche di tutti che ammiro tantissimo".
Nel frattempo l'intenzione della Provincia è quella di acquisire l'area del campeggio andato distrutto che sarà destinata totalmente al verde e alla tutela del territorio (Qui articolo). Questo per garantire anche la futura sicurezza dell'intero abitato di Dimaro, considerando che eventi devastanti di questa portata potrebbero ripetersi entro i prossimi 50 anni. Un intervento che dovrebbe richiedere un anno e mezzo di lavoro.
"La zona rossa e gialla sono ancora attive - continua Lazzaroni - la maggior parte delle abitazioni sono seconde case e la Provincia dovrebbe iniziare a breve l'accoglimento delle domande per agevolare la ripartenza. In particolare i cantieri in via Gole e via San Lorenzo sono già avviati e le persone dovrebbero poter rientrare rientrare negli edifici praticamente al momento dell'arrivo degli indennizzi".
Sono ovviamente diversi gli interventi in agenda tra la rimozione degli alberi schiantati e la definitiva messa in sicurezza del rio Rotian. "Monitoriamo costantemente il territorio - evidenzia il primo cittadino - il vento e il maltempo primaverile hanno abbattuto altre piante, quindi dobbiamo procedere anche in quel senso. Il servizio bacini montani prevede opere di difesa e progetti idraulici, già a cantiere, ma il lavoro è ancora tanto e lungo, senza dimenticare che ogni volta che ci sono temporali l'attenzione è sempre massima".
Le risorse stanziate per i lavori di somma urgenza sono state intorno ai 30 milioni di euro, ma sono ovviamente ingentissimi i danni dei privati. "Abbiamo operato in modo responsabile - aggiunge Lazzaroni - se si pensa che il Comune è piccolo, abbiamo dimostrato di essere strutturati e capaci di gestire le diverse fasi. I piani di emergenza snelliscono le procedure, ma le normative devono essere osservate e rispettate. Comprendo alcune lamentele, ma cerchiamo di fare il massimo compatibilmente con i tempi: non ci sottraiamo e non lasciamo indietro nessuno".
La Val di Sole non si è mai fermata, la località è reduce da una stagione invernale positiva e ora entra nel vivo di quella estiva. In questo caso gli escursionisti sono chiamati a informarsi e seguire tutte le precauzioni a causa di un paesaggio che è mutato (Qui articolo: Tempesta Vaia: quasi 1 sentiero su 3 ancora inagibile, per ripristinarli servirà ancora molto lavoro. Ecco quali sono i percorsi da evitare), mentre si riparte dal ritiro del Napoli.
"Si devono bilanciare gli sforzi - conclude Lazzaroni - eventi, manifestazioni e attività permettono di non fermare l'economia. Gli aspetti economici e sociali portano alla crescita della comunità. Oggi il centro rafting e diversi esercizi sono riusciti a ripartire. Non dobbiamo e non vogliamo dimenticare quanto successo, ma è necessario continuare a lavorare per il nostro territorio".