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L'Aquila Basket saluta i tifosi e Andreatta, con addosso la maglia 'Buscaglia sindaco', rilancia: "Se serve ampliare il PalaTrento, noi ci siamo"

Basket. Il sodalizio di piazzetta Lunelli ha salutato i propri tifosi prima alla club house e poi in piazza Duomo nella cornice delle Feste Vigiliane. Cala il sipario su questa stagione per i vice-campioni d'Italia

Di Luca Andreazza - 22 giugno 2017 - 22:56

TRENTO. L'Aquila Basket si congeda dai propri tifosi e rompe le righe, il saluto prima in piazzetta Lunelli e poi in piazza Duomo nella cornice delle Feste Vigliane, chiude definitivamente la stagione dei vice-campioni d'Italia.


Nella club house bianconera i tifosi sono tanti, difficile farsi spazio tra autografi, foto e selfie. L'amaro in bocca per il sogno scudetto infranto definitivamente in Gara 6 resta, così come l'emozione della cavalcata iniziata nel girone di ritorno e culminata nella notte di martedì scorso. 


"Dal punto di vista sportivo - dice Luca Lechthalter - è un grandissimo risultato, raggiunto al termine di una stagione altalenante: a inizio gennaio eravamo in terzultimi e piano piano siamo cresciuti fino a strappare il quarto posto. Dopo aver battuto Milano abbiamo pensato di potercela fare. Nel nostro piccolo abbiamo lavorato bene, una società solida dove tutti hanno messo passione e competenze. Un obiettivo raggiunto non per caso, ma gara dopo gara".


E da trentino la delusione di non aver messo a segno il colpo grosso è doppia: "Oggi sono andato in montagna con un mio amico - aggiunge il centro - e pensavo a Gara 7, devo ancora accettare la sconfitta. Gara 5 è la chiave, un'iniezione di fiducia decisiva per loro: ho ancora presente i loro volti in quella partita, che abbiamo controllato bene fino quasi alla sirena. Se avessimo vinto quell'incontro forse sarebbe stata un'altra storia. In Gara 6 non abbiamo mai mollato, ma avevano qualcosa in più".


Quindici partite in meno di un mese incontrando squadre blasonate come Sassari (campione due stagioni fa, superata 3-0), Milano (tricolore l'anno scorso, liquidata 4-1) e Venezia: "E' un percorso molto dispendioso - ammette Lechthaler - così come il nostro stile di gioco, ma i preparatori hanno fatto un lavoro perfetto. Trovare la concentrazione e restare mentalmente forti non è facile, ma abbiamo dimostrato voglia di metterci in gioco e soffrire: una mentalità vincente".

 

Oggi si chiude un capitolo, ci si ricarica e si riparte: "Non è facile arrivare fino in fondo - conclude il trentino cinque scudetti a Siena - ma sicuramente abbiamo voglia di sognare ancora".

 

Cinque Sold-out consecutivi, arrivati dopo un girone di ritorno da oltre 3.500 spettatori di media, il Trentino si è entusiasmato per l'avventura playoff e per la palla a spicchi: "Abbiamo sentito i tifosi vicini - commenta il capitano Toto Forray - ovviamente c'è tanta amarezza, siamo arrivati ad un passo dallo scudetto, ma questa annata rimarrà nella storia e sono orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo".

 

Spostandosi in piazza Duomo, si consumano gli ultimi momenti di questa stagione al grido 'Trento-Trento' e con la consegna della targa nelle mani del capitano da parte di Ivo Gabrielli, presidente del Centro servizi Santa Chiara.

 

Non sono mancate le autorità: "Ringraziamo la società - conclude il primo cittadino Alessandro Andreatta, indossando la maglia 'Buscaglia sindaco' - per le emozioni che hanno saputo coinvolgere la comunità. Il pensiero ora va all'anno prossimo e se ci sarà la necessità di ampliare il palazzetto, Comune e Provincia sono pronte a fare la propria parte, ci siamo".

 

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