Sci alpinismo in Bondone, in Comune presentati i primi tre tracciati "ufficiali"
Dario Maestranzi ha presentato in Giunta comunale i dieci interventi prioritari per sviluppare la montagna di Trento. Dopo il progetto di Bike park e del campo da golf, arriva il turno dello sci alpinismo e della possibilità di creare tre itinerari che si snoderebbero tra Candriai, Vaneze e cima Palon. Maestranzi: "Ci stiamo attivando per rendere questa pratica legale"
TRENTO. Complici le temperature piacevoli, tanti affrontano già i tornanti del Monte Bondone in bicicletta, mentre altri si apprestano ad "appendere" gli sci al muro, almeno per qualche mese. Il decalogo targato Dario Maestranzi, consigliere comunale delegato al Bondone, non prende in esame solo gli interventi prioritari calibrati sull'estate per allungare la stagione alla primavera e all'autunno, ma anche quelli necessari per sviluppare ulteriormente il periodo storicamente più forte, quello invernale.
Negli scorsi giorni avevamo presentato i progetti di bike park e del campo da golf alle Viote, investimenti che si aggirano rispettivamente intorno ai 380 mila euro e 200 mila euro (Qui articolo completo). Non solo costi, in quanto il piano del consigliere del Patt dispone anche interventi a importi prossimi allo zero: "Abbiamo interpellato - dice - l'Azienda forestale Trento-Sopramonte per capire se sono necessari dei minimi movimenti terra per implementare la pratica sci alpinistica".
Questo a partire dalla parte normativa: "Nel corso degli ultimi anni - sottolinea - il fenomeno dello ski-touring ha visto aumentare in modo deciso il numero dei praticanti. Un interesse sempre crescente oggetto di diverse analisi per comprendere l'evoluzione di questa tipologia di attività sportiva".
Una pratica che si è intensificata negli ultimi anni anche sul Monte Bondone per il bacino d'utenza della comunità territoriale che può contare oltre 120 mila abitanti, la facilità di accesso ai percorsi e la vicinanza ai centri abitati, senza escludere la conformazione dei percorsi non particolarmente difficili e la presenza di strutture ricettive ed esercizi pubblici aperti a monte dei vari itinerari. "Stiamo creando una rete - aggiunge il consigliere - per coinvolgere anche le associazioni interessate per garantire la massima sicurezza di tutti i fruitori e della tutela degli attori in causa. La pratica dello sci alpinismo è già una realtà, vogliamo essere i primi a ufficializzare questa possibilità e cambiare le leggi attualmente in vigore".
Diverse indagini di mercato, condotte principalmente dalle aziende produttrici di attrezzature indicano che la quota dello scialpinismo, posta in relazione all’ammontare totale delle persone che vanno in montagna, rappresenta circa il 15% su scala mondiale: "Il dato più interessante è la previsione - ammette - che stima come tra i prossimi 5 e 7 anni, le persone che frequentano la montagna durante il periodo invernale subirà un incremento del 50% ('La nuova giovinezza dello scialpinismo' di Reiner Gerstner, brand manager del gruppo Salewa/Oberalp - 2013, ndr)".
Lo studio preliminare mette però in luce anche diverse problematiche, come la promiscuità di chi pratica lo sci da discesa e lo scialpinismo lungo i tracciati delle piste, l'utilizzo improprio durante gli orari di chiusura serale delle piste (quando le aree sono oggetto di manutenzione da parte di mezzi meccanici, ndr) da parte degli alpinisti che, soprattutto in fase di discesa, intralciano l'attività di ripristino delle piste, mettono in serio pericolo l'attività lavorativa dei manutentori e vanificano il lavoro svolto, la difficoltà di applicazione dell'attuale normativa che non consente la pratica dello sci, sempre in orario di chiusura delle piste e il fattore legato alla responsabilità civile in caso di incidenti che rimane comunque in capo al gestore delle piste.
"L'obiettivo - spiega Maestranzi - che si vorrebbe raggiungere è quello di dare valore aggiunto alla montagna, adeguandola alle nuove esigenze e ampliando l'offerta che questo territorio può garantire alla collettività e ai turisti: un' alternativa complementare rispetto al tradizionale approccio con cui l'area del Monte Bondone è conosciuta durante il periodo invernale. Si possono creare dei percorsi separati dalle piste da discesa e promuovere la possibilità di praticare lo sci alpinismo anche in occasione delle serate in notturna. Il minimo comun denominatore deve essere la sicurezza".
Un primo passo è quello di individuare, attraverso minimi interventi strutturali di sistemazione, una mappatura e il posizionamento di idonea segnaletica, alcuni percorsi dedicati esclusivamente alla risalita con le pelli di foca lungo l'area del Monte Bondone. "E' necessario - commenta - attuare, anche attraverso nuovi strumenti normativi, una regolamentazione di questa attività, nell'ottica di garantire che l'attività imprenditoriale della società impianti si svolga in totale sicurezza e la battitura piste non venga vanificata da questa pratica".
In attesa dello studio di fattibilità vero e proprio, quello preliminare ha già individuato i tre itinerari che si snoderebbero tra Candriai, Vaneze e cima Palon.
ITINERARIO 1
'Direttissima Vaneze-Palon'
Questo itinerario tiene conto della possibilità di utilizzo anche in condizioni di scarso innevamento, non presenta particolari difficoltà a livello alpinistico e consente uno sviluppo di percorrenza media di circa un'ora e mezzo con un dislivello pari a circa 800 metri.
La sua realizzazione comporta la necessaria segnatura con apposita segnaletica, un minimo intervento di tracciatura (o livellamento del terreno), eventuali sistemi di delimitazione nei tratti limitrofi alla pista.
Descrizione | Altimetria | Metri percorso | Accorgimenti |
Partenza Vaneze in prossimità dell'accesso che dalla scala in ferro che immette sulla pista 3-Tre | 1300 | 00 | Posizionamento segnaletica inizio percorso |
Si prosegue sul ripido pendio a dx (versante ovest) oltre il bordo che delimita la pista da sci 3-Tre in direzione della pista Pinot fino in prossimità dell'albergo Norge | 1350 | 400 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento ed sistemazione del tracciato |
Si continua lungo il versante ovest, dove inizia il tracciato della pista Cordela che porta in corrispondenza del parcheggio della Baita Montesel | 1475 | 600 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento Delimitazione del tracciato dalla pista e sistemazione del terreno |
Si continua sempre sullo stesso versante oltre il bordo lungo la pista Cordela fino il località Vason in corrispondenza dell'intersezione delle piste Cordela- Canalon e Campo Primi passi | 1650 | 1500 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento e di fine tracciato
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Alla confluenza delle piste Cordela (diagonale) e Canalon ci si sposta a sx lungo il versante Est che costeggia le pendici del monte Mugon salendo per circa 50 metri per poi prendere, sempre a sx, il sentiero dei Mughi (SAT). | 1680 | 1600 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento |
Si percorre il sentiero lungo il suo tracciato che si snoda fino ad arrivare in cima Palon | 2098 | 3000 | E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento. |
ITINERARIO 2
'Panoramica'
Chiesetta Vaneze -Palon
Questo itinerario leggermente più impegnativo, si presenta molto panoramico e permette di raggiungere la cima Palon attraverso un itinerario che, percorrendo in parte le creste del versante est del Monte Bondone, offre la vista della città e della catena dell'altipiano di Vigolo Vattaro e Folgaria. Il percorso pur non presentando difficoltà particolari deve essere presentato come itinerario per alpinisti esperti. L'itinerario consente uno sviluppo di percorrenza media di circa due ore con un dislivello pari a circa 800 metri.
La realizzazione comporta la necessaria segnatura con apposita segnaletica, un minimo intervento di tracciatura (o livellamento del terreno), eventuali sistemi di delimitazione nei tratti limitrofi alla pista.
Descrizione | Altimetria | Metri percorso | Accorgimenti |
Partenza Vaneze in prossimità del parcheggio della Chiesetta (via di Corno) si prende il pendio posto a sud ovest (ex tracciato della pista che si segue fino alla confluenza con la pista 3-Tre | 1300 | 00 | Posizionamento segnaletica inizio percorso |
Si prosegue a sx (versante est) oltre il bordo che delimita la pista da sci 3-Tre costeggiando il bosco fino a raggiungere la quota altimetrica della partenza dell'impianto Cordela e di qui, tenendo sempre la sinistra si continua lungo il limitare del bosco fino al pianoro della pista 3-Tre | 1427 | 500 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento ed sistemazione del tracciato |
Si prende a sinistra (passando sotto la seggiovia) il tracciato di una strada forestale per circa 50 metri che sbuca sulla valletta che delimita la pista 3-Tre ed il monte Corno. Di qui si prosegue in direzione est, perdendo qualche decina di metri di quota, per poi tenere la destra e prendere a dx il tracciato che passa nel boschetto sul pendio che delimita la pista. | 1475 | 800 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento Delimitazione del tracciato della pista e sistemazione del terreno |
Si sale all'interno del bosco per spuntare sulla cresta proprio in prossimità dell'arrivo dell'impianto di risalita 3-Tre. | 1650 | 1200 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento e di fine tracciato. Realizzazione di delimitazione del tracciato
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Si prosegue lungo la dorsale della pista Lavaman con vista sulla valle fino alla confluenza con il bosco di conifere. Di qui si prosegue all'interno del bosco ( vi è già un tracciato) fino ad arrivare al pianoro in corrispondenza dell'arrivo della stazione a monte dell'impianto Cordela | 1747 | 1800 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento |
Si percorre il pianoro scendendo per circa 30 metri lungo la pista “Diagonale Cordela” per poi prendere a sx di nuovo il tracciato nel bosco che porta ad una selletta che separa il Montesel dal Monte Mugon (sopra Valgola) | 1700 | 2000 | E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento |
Si prosegue nel bosco lungo il tracciato a “zeta” per il versante Nord del Monte Mugon fino ad aggirarlo in direzione ovest sbucando sopra la pista Canalon. | 1750 | 2300 | E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento |
Si prosegue in direzione sud-ovest, a metà costa, fino alla confluenza con il sentiero già tracciato dei mughi | 1850 | 2700
| E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento |
Di qui si percorre il sentiero lungo il suo tracciato che si snoda fino ad arrivare in cima Palon | 2098 | 3800 | E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento |
ITINERARIO 3
'Mezzavia-Palon'
L'itinerario proposto è completamente fuori pista, risulta facile anche se più impegnativo rispetto ai precedenti sotto il profilo fisico sia per sviluppo chilometrico che per quota (dislivello circa 910 metri).
Il tracciato si snoda nella prima parte parte nel bosco lungo il versante nord-ovest offrendo panorami e soddisfazioni che non hanno nulla da invidiare a percorsi più rinomati e conosciuti.
Per la sua esposizione può essere utilizzato durante tutta la stagione. La realizzazione comporta la necessaria segnatura con apposita segnaletica, un minimo intervento di tracciatura (o livellamento del terreno). Non necessita di alcuna delimitazione in quanto non costeggia mai il piano sciabile.
Descrizione | Altimetria | Metri percorso | Accorgimenti |
Partenza dal parcheggio di Mezzavia posto alla fine della carrabile.
| 1180 | 00 | Posizionamento segnaletica inizio percorso |
Dopo aver superato un piccolo fossato si prosegue in direzione sud prendendo una stradina nel bosco che si sviluppa poco sopra il bacino di riserva d'acqua. Al limitare del bosco a fine pendio si prende la stradina verso sinistra fino ad uno slargo (da alcuni conosciuto anche con il nome Spiazz de l'Oroloi) In alternativa ed in presenza di neve è possibile prendere la strada posta all'inizio del parcheggio e contrassegnata dai segnavia SAT “MALGHETTO che deve essere percorsa per circa 400 metri fino ad un tornante destrorso dove si trova il segnavia SAT con indicazione i Viote. Di qui si prosegue fino ad uno slargo ( da alcuni conosciuto anche con il nome Spiazz de l'Oroloi) | 1200 | 200 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento ed sistemazione del tracciato |
Si giunge ad una biforcazione:
| 1375 | 800 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento Delimitazione del tracciato dalla pista e sistemazione del terreno |
Dalla piana delle Viote si prosegue verso Est (in direzione della sovrapasso della SP 85) lasciando, poco prima di affrontarlo, a sinistra una baita in legno e d ancora più in la il tracciato della Gran Pista in corrispondenza del Ristorante “Rocce Rosse” | 1600 | 2100 | Posizionamento segnaletica
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A questo punto si affronta il sovrappasso , passando a destra a lato delle reti che delimitano la pista, entrando nel bosco subito a destra dove si trova un tracciato (da alcuni conosciuto anche con il nome di Travers de l'Ors) che prosegue in direzione sud per poi affrontare un percorso a zeta ( pendio ovest del Palon sopra la sp 85 chiamato anche “Cuna de l'Arfiar” ) fino ad un pianoro che confina con il nuovo tracciato della pista Rocce Rosse e quello vecchio (detto comunemente “Doss del Sborin)
| 1800 | 3200 | Posizionamento segnaletica di indirizzamento |
Si sale sul vecchio tracciato della pista Rocce Rosse (quello che sta sotto la stazione di arrivo dell'impianto) da alcuni chiamato (Ultima Réchia – Ultimo Requiem) fino ad arrivare alla confluenza fra l'inizio della Gran Pista e la stradina della Pista Palon. | 1950 | 3700 | E' necessario in almeno cinque punti del sentiero prevedere la sua sistemazione anche con interventi di livellamento Posizionamento segnaletica di indirizzamento |
Si attraversano le piste per prendere il sentiero in direzione est che confluisce nel tracciato del Sentiero dei Mughi sulle pendici del Mugon. Da qui dopo averlo imboccato si prosegue per circa 300 metri affrontando un primo tornante a destra; si prosegue ancora per altri duecento metri pe poi svoltare a sinistra (proprio sotto il pilone della seggiovia Palon) si salgono dunque gli ultimi metri fuori pista per arrivare alla cima. | 2098 | 4500 |