Bondone, aperto il bando per il masterplan di sviluppo, Maestranzi: "Daremo ordine, logica e prospettiva"
E' necessario presentare le offerte entro mezzogiorno del 22 maggio, mentre il piano deve essere pronto entro fine anno. I consulenti devono rapportarsi strettamente con l'amministrazione comunale e verificare i progetti con tutti i soggetti che operano in montagna
TRENTO. Entro il 31 dicembre di questo anno, salvo opzione di proroga da concordare con l'amministrazione, il Monte Bondone avrà il suo masterplan di sviluppo urbanistico, ambientale e turistico, un piano capace di delineare le strategie nel medio e lungo periodo da qui a vent'anni. Il tutto per un'offerta di gara al massimo di 39 mila euro (Qui bando completo).
"Un buon segnale, finalmente si parte - commenta Dario Maestanzi, delegato al Bondone - forse con qualche mese di ritardo, che ha generato qualche incomprensione, malinteso e diffidenza, frutto del retaggio del passato fatto di tanti annunci e pochi fatti. Sono uno operativo e già a fine ottobre avevo condiviso questa necessità del masterplan con il sindaco, si è cercato di abbreviare i tempi, ma le procedure sono queste, ora però si inizia".
Il Comune ha infatti pubblicato il bando per l'incarico e liberi professionisti individuali, professionisti in studi associati e società hanno tempo fino a mezzogiorno del 22 maggio per presentare le proprie offerte per rilanciare la montagna di Trento.
"Questo studio - spiega il consigliere comunale targato Patt - dovrà inquadrare analiticamente la montagna sotto il profilo storico, urbanistico, economico, ecologico, ambientale, sociale e turistico attraverso la raccolta di dati, documenti, cartografie e sopralluoghi, aggiornando anche quanto già realizzato per il Patto territoriale e per il progetto Rete di Riserve, prendendo in considerazione la Carta europea del turismo sostenibile. Il tutto a stretto contatto con l'amministrazione".
Ascolto e partecipazione, l'aggiudicatario dovrà attivare un percorso aperto a tutti gli stakeholders, attraverso interviste individuali, ma anche incontri collettivi, senza dimenticare la distribuzione, la raccolta e l'elaborazione di questionari, la divulgazione di documenti e informazioni utili alla comprensione del territorio e delle sue potenzialità da indagare e mettere a sistema, in stretto raccordo con l'amministrazione comunale.
"Il bando - aggiunge il delegato - prevede espressamente che i consulenti si impegnino ad incontrare tutti i portatori di interesse, come l'Associazione operatori, Pro loco, le Asuc, le circoscrizioni, le associazioni ambientaliste, le commissioni consiliari e le forze politiche. L'intento è quello di costruire qualcosa di importante sentendo tutte le parti in causa per delineare un piano condiviso da seguire. Il masterplan prevede anche un aggiornamento dei punti di criticità e di forza del territorio, ma anche la definizione della vision strategica per il futuro del Bondone".
Questo Documento unico di programmazione adottato dal Comune vede inoltre l'inserimento dell'obiettivo operativo di 'realizzare - riporta il bando - la funivia città-Monte Bondone, a carico dei privati, nel tratto a monte (oltre Sardagna) sull'esempio di impianti analoghi in Austria o Svizzera, dentro un quadro di fattibilità complessiva che tenga conto dell'impegno pubblico già esistente per il tratto a valle di Sardagna.
"L'obiettivo - sottolinea il delegato - è quello di tracciare una rotta che passo dopo passo l'amministrazione e il territorio percorrono in base alle disponibilità finanziarie del Comune. Queste decisioni deve rientrare in una logica complessiva, trovare sintesi e chiarezza di dove andare e che futuro possiamo dare alla montagna. L'incertezza, al contrario, fa emergere diffidenze e pessimismi".
Gli interventi ipotizzati per rilanciare il Bondone dovranno essere accompagnati da una valutazione economica di sostenibilità con riferimento alla finanziabilità privata e pubblica, eventualmente supportati da rendering, oltre che essere compatibili con le previsioni degli strumenti urbanistici, evidenziando, se necessario, la possibilità di modifica del Prg, nel qual caso gli interventi dovranno essere oggetto di una specifica valutazione ambientale.
"Il piano - conclude Maestranzi - serve per dare ordine, logica e prospettiva. Non si potrà avere l'unanimità, ma ribadisco l'importanza del coinvolgimento di tutti i soggetti. E' necessario superare quei retaggi che impediscono di voler sviluppare la montagna. Serve propositività, mentre esistono persone che preferiscono lasciare il Bondone allo stato attuale. La montagna è abbandonata a se stessa, l'unico caso in Trentino Alto Adige, ma penso anche nell'intero arco alpino".
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