Arriva Top Chef e la Val di Fassa diventa stellata con Niederkofler e Ghezzi
Discussioni e cene gourmet. Con il gran galà alle fascinose terme di Pozza di Fassa, nella famosa nuvola del QC Terme Dolomiti. Oltre a Stefano Ghetta e Paolo Donei, tra i protagonisti anche Monograno Felicetti, la Sportiva e le bollicine del Trento Doc
VAL DI FASSA. Lassù, dove la quota alza pure il livello della percezione. E consente di coniugare briosità del bere, il gusto del cibo con la maestosità del paesaggio. Una triangolazione sensoriale che la Val di Fassa ha "giocato" con i "suoi top chef" e la suadenza del Trento Doc.
Edizione davvero spettacolare con le Dolomiti nel cuore. E nel cuore delle Dolomiti. Gustando, ma anche e soprattutto discutendo, confrontandosi in convegni sul ruolo del "nutrire le montagne", come la cucina può contribuire allo sviluppo di un territorio. Tavole, rotonde e condivisione. Gustativa.
Dibattiti con testimonianze di cuochi fassani – tutti i più autorevoli, da Stefano Ghetta del Chimpl a Paolo Donei di Malga Panna, solo per citarne due – e gli stimoli filosofici di Norbert Niederkofler (tristellato della Val Badia) affiancato dall’amico trentino e bistellato Alfio Ghezzi.
Cibo per dar forza alle produzioni montanare, per educare a un consumo responsabile, per rispettare l’habitat, per mettere nel piatto non solo sapori autentici, ma anche la semplicità. La cosa più difficile da farsi.
Discussioni e cene gourmet. Con il gran galà alle fascinose terme di Pozza di Fassa, nella famosa nuvola del QC Terme Dolomiti.
Serata memorabile con il supporto di Monograno Felicetti, la Sportiva e ovviamente il tourbillon di calici spumeggianti di Trento Doc.
Una tre giorni voluta non solo per poter far assaggiare prelibatezze, le novità delle "bollicine di montagna", ma anche e specialmente compiere in breve viaggio tra i "cultori del gusto fassano", quei contadini che "resistono" curando micro produzioni di erbe o trasformano il latte in prodotti caseari di rara godibilità.
Proposti in un pic-nic sui prati che hanno avuto come corollario le cime di Val San Nicolò, una sosta assolutamente golosa. Che ha visto cimentarsi alcune cucine fassane nella proposta di piatti innovativi quanto precisi nel legame con la materia prima "a km zero".
Il tutto con il Trento Doc a scandirne la piacevolezza. Del bere, del cibo e a omaggio del panorama.