L'Altissimo il rifugio più menzionato social. In arrivo i primi defibrillatori. Dallapiccola: "Investiti oltre 20 milioni in cinque anni nei rifugi"
I rifugi protagonisti in due progetti. Da una parte il contest ideato dal fotografo Alberto Bregani e dall'altra il libro 'Montagne senza vetta' (edizioni New book) dello scrittore e membro di Gism (Gruppo italiano scrittori di montagna) Massimo Dorigoni per dotare i rifugi di defibrillatore
TRENTO. La magia di dormire in quota, escursioni e passeggiate, paesaggi immacolati. I rifugi trentini da sempre esercitano un fascino unico, anche per i tanti turisti che riscoprono la montagna. E i rifugi si avvicinano e diventano sempre più social e sempre più sicuri.
"I rifugi - spiega Iva Berasi, direttrice dell'Accademia della montagna - sono un presidio della montagna e siamo felici per il risultato della campagna 'I luoghi dello sguardo/rifugi della bellezza'. Il rifugio è infatti sinonimo di bellezza e la montagna è sempre più importante e giovane, oggi le nuove generazioni di gestori si affacciano sempre di più in questo settore".
Il turismo in Trentino si coniuga, infatti, anche con il Parco Fotografico e la letteratura. Da una parte il contest ideato dal fotografo Alberto Bregani e dall'altra il libro 'Montagne senza vetta' (edizioni New book) dello scrittore e membro di Gism (Gruppo italiano scrittori di montagna) Massimo Dorigoni per dotare i rifugi di defibrillatore.
"Questi progetti - dice l'assessore Michele Dallapiccola - rientrano in quelle azioni per valorizzare il sistema rifugi, anche attraverso aspetti particolari come l'utilizzo dei social media. La Provincia sostiene in modo forte questo comparto: negli ultimi cinque anni abbiamo investito circa 20 milioni di euro, senza proclami e annunci, il doppio rispetto all'Alto Adige".
Impegno dell'amministrazione che però non si ferma qui: "A questo sforzo - aggiunge l'assessore - si aggiunge anche l'importante e puntuale lavoro di immagine e promozione svolto da Trentino Marketing. Non si parla più di destagionalizzazione, ma di nuove stagioni in quanto la passione dei rifugisti deve tradursi in ritorno economico, anche per il territorio".
In tre mesi la campagna legata ai rifugi #parcofotograficotrentino è riuscita a totalizzare 1.096 post e 540 menzioni. "Il percorso - spiega il fotografo Alberto Bregani è appena cominciato e il prossimo anno ci aspettiamo ancora più interazioni e menzioni. Dal rifugio si possono ammirare paesaggi unici, non solo albe e tramonti bellissimi. Vogliamo creare una 'carta d'identità' di dove guardare e rivolgere il proprio sguardo. Cerchiamo di trovare una nuova interpretazione del rifugio attraverso l'utilizzo di social media e hashtag: una nuova veste per visitare queste strutture".
I rifugi più social dell'estate scorsa sono nell'ordine Altissimo (1.919 menzioni), Tuckett (1.537), Vajolet (1.317), Fuchiade (1.284) e Fraccaroli (1.025), ma sono tantissime le strutture amate da trentini e turisti, menzioni speciali per rifugio Alberto, Brentei e Segantini. "L'idea per il prossimo anno - prosegue Bregani - è quella di dividere in categorie in base a distanza e accessibilità. Alcuni rifugi infatti richiedono maggior impegno di altri".
Un altro capitolo è quello del 'Rifugio cardioprotetto', un progetto sostenuto anche Guide Alpine, Sat, Soccorso alpino e l'associazione 'Oskar for Langtang'. "Da venerdì 25 giugno (giornata europea del rifugio) - dice Berasi - alcuni rifugi vendono i libri 'Montagne senza vetta'. Ci aspettiamo maggior adesione dalle strutture. In questo momento abbiamo raccolto oltre 8 mila euro e possiamo acquistare otto-nove defibrillatori che verranno consegnati ai rifugi più frequentati e lontani dai luoghi di soccorso, oltre all'impegno del gestore di seguire un corso di prima assistenza".
In questo caso la parte del leone è recitata dal rifugio Fuchiade in grado di vendere il maggior numero di copie di questo libro, imperniato sui racconti di ventitrè alpinisti che si sono prestati in forma gratuita a raccontare le proprie storie e dall'esperienza dell'autore Massimo Dorigoni.
"E' importante incentivare la presenza dei defibrillatori - commenta Johnny Zagonel del Soccorso alpino - le nostre trentacinque stazioni sono tutto dotate di questo strumento, ma il primo soccorso che può essere prestato dai rifugisti in modo consapevole in attesa del nucleo può fare la differenza".
E prima della premiazione (uno scarpone con al posto dei chiodi i cuori regalato e realizzato da un artista 92enne) delle strutture più menzionate nella scorsa estate c'è tempo per un appello lanciato da Ezio Alimonta, presidente dei rifugi: "La dotazione di defibrillatori - dice - è importante e siamo solo all'inizio. Auspico che non ci siano gelosie tra le strutture in quanto tutte poi avranno questi strumenti. Chiedo inoltre alla Provincia che possa intervenire per migliorare la copertura della telefonia nei rifugi: si parla sempre di salute e sicurezza".