Cyberbullismo, scritte contro l'Udu e la Polizia per il dibattito che si terrà giovedì prossimo
L'Unione degli Universitari: "L'ultima volta che è stato dato a qualcuno dello sbirro, è stato prima della giornata in memoria delle vittime di mafia al fondatore di Libera Don Ciotti. Da parte di mafiosi. Siamo fieri di essere amici suoi"..
TRENTO. “C'è chi si riempie la bocca con la parola beni comuni e poi è in grado solo di danneggiarli, chi dice che l'università è chiusa al dibattito tra gli studenti e poi attacca gli altri quando ne organizzano uno. Giovedì 6 discuteremo di ciberbullismo e dei problemi della violenza sul web. Ne discuteremo con vicequestore Sergio Russo e lo faremo anche se imbrattate i bagni di sociologia (per altro l'iniziativa è organizzata dai nostri giuristi), che appartengono non a voi, non a noi ma a tutti gli studenti”.
Questo il messaggio che i rappresentati dell'Udu, Unione degli Universitari di Trento, hanno voluto postare su Facebook nei giorni scorsi, dopo che i bagni di sociologia sono stati imbrattati con delle scritte sia contro gli studenti che contro le forze dell'ordine.
Un atto di vandalismo che precede l'importante convegno promosso da Udu Trento, Udu Jus, L'università di Trento e l'Opera Universitaria che si terrà giovedì prossimo dal titolo “Cyberbullismo: nella rete dei bulli” e che vedrà tra i relatori il vice questore aggiunto Sergio Russo e i professori di diritto penale dell'informatica Marco Grotto e di diritto penale Alessandro Melchionda.
Un appuntamento nel quale si discuterà di un fenomeno tanto grande quanto, per certi aspetti, sconosciuto, per capire quali approcci rieducativi sono utili per rendere gli autori di questi reati consapevoli della gravità dei loro comportamenti ma anche per parlare del nuovo disegno di legge sul cyberbullismo.
La risposto dell'Udu a chi ha imbratto i bagni di sociologia è chiara. “L'ultima volta che è stato dato a qualcuno dello sbirro, è stato prima della giornata in memoria delle vittime di mafia, al fondatore di Libera Don Ciotti. Da parte di mafiosi. Siamo fieri di essere amici suoi”.