Marika Ferrari: "Nessuno ha preso le mie difese ma non provo alcun rancore"
L'ex assessore sull'esperienza in Comune: "Bella e difficile allo stesso tempo ma peccato, proprio ora si stavano concretizzando delle cose". Su Tiziano Uez, invece, "alcune affermazioni si commentano da sole"
TRENTO. E' passato poco meno di una settimana da quando il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha annunciato le nuove nomine in giunta comunale con l'uscita dall'esecutivo di Marika Ferrari e l'entrata di Tiziano Uez. La più giovane a ricoprire un ruolo in giunta, ingegnere ambientale presso la Provincia Autonoma di Trento, al Servizio Bacini montani, Marika Ferrari fa parte del Partito Autonomista Trentino Tirolese. Dopo un weekend di pausa, l'ex assessore ci ha parlato della sua esperienza e di come ha vissuto l'ultima settimana politica che l'ha vista uscire dall'esecutivo guidato da Alessandro Andreatta dopo un anno e mezzo dall'inizio della legislatura.
Il suo partito, il Patt, non sembra che si sia stracciato le vesti quando è stata fatta fuori dalla giunta Andreatta. Come mai?
Quando si è fatto il mio nome per l'uscita dall'esecutivo nessuno ha preso le mie difese in maniera esplicita. Altri invece sono stati difesi con articoli e lettere ai giornali. Credo che il Patt abbia preferito salvare la coalizione. Ma non me la prendo per queste cose, sarei egoista e mi metterei al pari di altri che si sono lamentati per avere un posto. Non provo alcun rancore”.
Questi ragionamenti sono stati favoriti dal fatto che lei è una donna?
Io non sono una femminista e nemmeno una maschilista. Sono per una visione di complementarietà. La mia uscita dalla giunta non credo abbia seguito questa logica. Poi però, essendoci cosi poche donne nell'esecutivo, se ne elimini una ovvio che percentualmente diventa rilevante. Io credo di essere stata chiamata in giunta per una questione di genere ma anche di generazione, considerata la mia età e soprattutto le mie competenze. Mi hanno invece chiesto di andar via per una questione di stabilità della coalizione. Sono però sicura che troverò altri modi per dare il mio contributo.
Come si è avvicinata alla politica, come è entrata nel Patt e poi in giunta?
Avevo studiato abbastanza per avere un bellissimo lavoro ma la mia intenzione era quella di impegnarmi ancora di più. Da tempo conosco Walter Kaswalder e nell'ottobre del 2014 è stato lui a chiedermi un mio impegno per il Comune di Trento. Mi sono detta “proviamo”. Ho incontrato subito dopo il sindaco Andreatta e gli ho espresso la mia disponibilità, se serviva una mano per i progetti europei – la mia competenza – io sarei stata disponibile.
Questo anno e mezzo di lavoro come è stato?
Bello e difficile allo stesso tempo. Sono arrivate tantissime soddisfazioni e anche molti stimoli. Non penso però che il mio ruolo fosse concluso, anzi. Proprio ora si stavano concretizzando alcune cose. Sono però sicura che l'assessora Chiara Maule sia molto brava ed io confido di metterci ancora del mio.
Il nuovo assessore Tiziano Uez sui giornali, commentando le sue lacrime, ha detto “Se l’ha vissuta male, mi dispiace dal punto di vista umano. Detto questo – ha affermato chi le ha scalzato il posto - io piangerei per cose più importanti, non per un assessorato”. Si sente di dirgli qualcosa?
Le lacrime sono una delle più alte testimonianze della raffinata evoluzione dell'uomo, è importante saper piangere. Ma credo che questo tipo di affermazioni si commentino da sole.