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Kaswalder ha deciso: "Me lo chiede la gente, c'è la voglia per creare qualcosa di nuovo. E nel 2018 ci presenteremo alle elezioni"

Dopo la riunione di ieri con 150 sostenitori: "Mi sono emozionato, tante persone pronte a mettersi in gioco". Il simbolo delle stelle alpine? "In mano a chi non se lo merita"

Di Donatello Baldo - 18 febbraio 2017 - 18:43

TRENTO. “Esattamente 151 contati, eravamo in tanti, mi sono emozionato, mi sono emozionate veramente tanto”. Dice questo Walter Kaswalder, il consigliere autonomista messo fuori dal “suo” Patt, espulso perché non allineato alla gestione Panizza-Rossi. E lo dice dopo l'assemblea di ieri convocata alla circoscrizione della Clarina in cui è nato, o perlomeno è stato abbozzato, un nuovo partito. Autonomista, ovviamente.

 

Insomma una forte emozione quella di ieri sera...

Fortissima, e anche una grande soddisfazione. Perché ho visto tante persone, vecchi autonomisti, persone perbene con la voglia di fare.

 

Ma l'aveva convocata lei la serata, non si aspettava questa adesione?

Io ho invitato una cinquantina di persone, come faccio sempre, per ragionare assieme, per fare il punto della situazione. Ma attraverso il tam tam o non so cosa si sono presentati in centocinquanta.

 

Centocinquantuno.

Sì, contati. E ho capito che la gente ha voglia di tornare a discutere, ha voglia di contare e di contarsi, di essere protagonista e presente. C'erano vecchi sindaci, vecchi autonomisti, da tutto il Trentino, da tutte le valli. Tutta gente di qualità.

 

Anche politici, ex politici. Ottobre, Dominici, Penasa.

Ma io non li ho mica invitati. Poi se hanno deciso di venire bene, porte aperte a tutti. Ma soprattutto, ieri c'era tutto il vecchio Pptt. Persone che hanno una storia da raccontare. E c'erano tanti giovani, veramente tanti.

 

Ma qual era l'obiettivo della riunione?

C'era da capire una cosa fondamentale, se la gente ha ancora voglia di impegnarsi, di mettersi a disposizione in prima persona, di mettersi in gioco per difendere i nostri valori.

 

E l'ha capito? La voglia c'è?

Certo, perché i partiti di oggi hanno fallito la loro funzione di ascolto. La mia idea di politica è quella che porta nelle istituzioni la voce del popolo. Una sfida, e la presenza così numerosa di ieri sera mi fa ben sperare.

 

Quindi è soddisfatto, non se l'aspettava.

Questa partecipazione, da subito, non l'avrei immaginata. Ma il sentore c'era nell'aria, in tanti mi sono sempre stati vicini, in tantissimi mi hanno sempre detto “Io ci sono Walter”.

 

Ma allora parte un nuovo progetto politico?

Ho chiesto la disponibilità. E hanno risposto quasi tutti dicendosi pronti, mettendosi a disposizione, per impegnarsi, per costruire qualcosa. Perché c'è bisogno di qualcosa.

 

Di un nuovo partito. Lo guiderà lei?

Io sono disposto a fare un passo indietro, fin da subito.

 

Ma come, esce dal Patt, fonda un nuovo soggetto politico e fa un passo indietro?

A me non interessa, non è mai interessata la leadership. Io sono un portatore d'acqua, un lavoratore, E l'epoca dell'uomo solo al comando è finita da un pezzo, dovrebbero rendersene conto sia a Roma che a Trento.

 

E lei cosa farà?

Io voglio lanciare persone giovani, che hanno voglia di costruire il futuro, un futuro per questo Trentino. Io ci sono come coordinatore, come riferimento, come vecchio autonomista. Voglio poter dare qualcosa, passare il testimone della nostra storia autonomista.

 

Si spieghi meglio.

Io sono da sempre pruneriano, proprio perché il dottor Pruner è stato capace di trasmettermi dei valori. Come il dottor Silvius Magnago: io ero uno degli unici che quando si era ritirato dalla politica andava a trovarlo, a casa sua, e mi accoglieva, mi spiegava le cose, aveva la pazienza di raccontare. Queste persone oneste e di grande valore, queste persone, i loro valori, la loro storia vorrei poter trasmettere a quelli che con me vorranno condividere questo progetto.

 

Lei parla come se fosse già fuori dal Patt, ma tecnicamente non è stato ancora espulso.

Adesso c'è questa cosa dei probiviri, che devono decidere sulla mia espulsione. Ma indipendentemente dal Patt, io ho capito che c'è voglia di ritornare ai vecchi valori, ovviamente proiettati al 2017, proiettati nel futuro. Mantenere le radici nella tradizione autonomista, ma con le fronde, i rami verso il futuro.

 

E' già uno slogan questo. Ha già pronto anche il nome del nuovo partito?

Ci sto pensando, ci stiamo pensando.

 

Ma il simbolo delle stelle alpine se lo tiene ben stretto Panizza. Si rischia di litigare?

Io non voglio litigare con nessuno. Troveremo un altro simbolo. Mi dispiace che quel simbolo che rappresenta così tanto, che significa molto per gli autonomisti, sia ora nelle mani di chi non se lo merita.

 

Simbolo, nome. Ci sono anche le idee?

Vorrei fare quello che non è stato capace di fare il Patt, riuscire a tenere dentro un partito tutte le componenti, tutte le peculiarità, le sfumature. Come la Svp, fatta di tante parti, di tante idee, tutte unite dentro lo stesso contenitore. Vorrei un partito che non espelle chi non la pensa come il capo.

 

Tutto pronto per il 2018, dunque.

Qualcosa costruiamo di sicuro per le prossime provinciali, qualcosa di serio. L'ho detto anche ieri: basta politica dei piazeroti, c'è bisogno di qualità, di progetti, di visioni di futuro. Un futuro che onestamente in questa giunta provinciale non si intravede.

 

Centro, destra sinistra...

Block Frei. Quelli che discutono con noi devono sapere che noi siamo legati all'Autonomia e al nostro territorio. Poi siamo disponibili a dialogare con tutti, nessuna preclusione.

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