Amministrative, l'analisi del voto di Riccardo Fraccaro e di Claudio Cia: "5 Stelle cadenti", "Non è vero, siamo cresciuti ovunque"
Il consigliere provinciale di Agire, alla luce dei risultati elettorali, chiede al centrodestra di rimanere unito. Il deputato grillino: "Siamo cresciuti in tutte le città in cui ci siamo presentati"
TRENTO. Beppe Grillo, all'indomani del voto alla Camera sull'emendamento del 'suo' deputato Riccardo Fraccaro, e alla vigilia delle elezioni amministrative, parla di Trentino all'interno di un comizio ad Asti. “Oggi la legge elettorale è stata affossata – dice Grillo in modo canzonatorio – noi la volevamo uguale a tutta l'Italia ma l'hanno voluta diversa per il Trentino. E allora – conclude ironico – andiamo tutti in Trentino”. [GUARDA IL VIDEO]
Scrosci di applausi e di urla divertite, in una piazza che era lì per ascoltare il comico genovese ma anche per sostenere i candidati alle elezioni amministrative che ieri si sono svolte in gran parte del Paese. Elezioni che molti osservatori, analizzati i risultati, hanno sintetizzato così: “5Stelle sconfitti nelle città, sfida tra i candidati di centrosinistra e centrodestra”.
Una lettura che è però rigettata da Riccardo Fraccaro, a Trento per l'audizione con la Consulta per la riforma dello Statuto di Autonomia. “Siamo cresciuti in tutte le città in cui ci siamo presentati, abbiamo preso più voti rispetto alle ultime elezioni amministrative in quelle stesse città”.
Un lettura in 'salsa' trentina, che parte dal dato nazionale, è quella del consigliere provinciale Claudio Cia: “I 5 Stelle, per la prima volta sconfitti, si ritrovano fuori dai ballottaggi delle città più grandi”.
“Certo – spiega Cia - il sistema elettorale delle comunali favorisce le coalizioni tradizionali di centrodestra e centrosinistra, ma resta il dato di una sconfitta politica inequivocabile”.
“Alla luce di questo – continua il consigliere - si può dire che oggi anche in Trentino un centrodestra unito nei valori e negli obiettivi può essere più che mai appetibile, mentre il civismo da solo, fine a se stesso, rischia di vanificare una speranza di cambiamento”.