Ottocento firme per Ghezzi presidente ma il segretario del Pd fa spallucce. Lunedì l'assemblea dem parte già divisa
Giuliano Muzio, di ritorno dalle vacanze, cerca di disinnescare la proposta alternativa a Rossi tacciando di 'populismo' e 'movimentismo' l'ex direttore de L'Adige. Parole che irritano Civico e Robol. Intanto monta il fermento attorno a Ghezzi: molti i sostenitori che sottoscrivono un appello
TRENTO. Nonostante più della metà degli eletti del Pd in Consiglio provinciale siano favorevoli all'ipotesi Ghezzi presidente, nonostante un gruppo di componenti dell'Assemblea del suo partito chiedano di non lasciarsi perdere questa possibilità di rinnovamento, e per loro anche di vittoria, nonostante anche gli iscritti si stiano muovendo per sostenere la candidatura alternativa a Ugo Rossi, il segretario Giuliano Muzio dice no, che questa proposta nemmeno la prende in considerazione.
Lo ha detto chiaramente ieri sul Trentino, intervistato da Chiara Bert: "Non porto il nome di Paolo Ghezzi al tavolo di coalizione. Dobbiamo garantire rinnovamento, certo, ma anche capacità di governo. Lasciamo ai populisti il movimentismo". Parole forti, quasi 'irrispettose' del processo democratico interno nella scelta del candidato presidente alle prossime elezioni provinciali.
Parole che hanno irritato molti, anche Matti Civico che si sfoga su Facebook: "Si può essere per Rossi o per Ghezzi - afferma - ma certamente fatico a riconoscermi nelle parole di oggi (di Muzio, ndr). Liquidare la proposta di Paolo come populista, movimentista, non seria, non mi pare né saggio né furbo. Chiudersi a riccio non è mai una buona scelta".
"A prescindere dal merito di una candidatura o dal metodo utilizzato per avanzarla - afferma invece Andrea Robol, assessore alla cultura a Trento - considero irragionevole e politicamente incomprensibile, in attesa dell'Assemblea provinciale, tacciare di populismo chi sta promuovendo una proposta che, al pari di altre, si propone di mettere in campo energie a sostegno del centrosinistra autonomista".
Uno posizioni importante quella di Robol, anche per gli equilibri della stessa Assemblea provinciale dove i 'renziani' saranno l'ago della bilancia. Robol è infatti di quell'area, di cui Elisa Filippi è la capofila: al post dell'assessore ha messo 'like'. Cosa faranno quindi? Staranno con Ghezzi? Di sicuro - pare di capire - non con il segretario e con la sua linea sul Rossi bis.
Il segretario, nonostante tutto, dovrà comunque affrontare la nuova Assemblea provinciale di lunedì prossimo, quella stessa assemblea che in due diversi documenti votati nelle scorse convocazioni gli aveva dato mandato per individuare possibili alternative, nomi nuovi, per quella che era stata definita 'rigenerazione' della coalizione.
Muzio aveva però cercato di chiudere in fretta e furia la partita con un accordo Pd-Patt su Ugo Rossi candidato presidente. Ma la candidatura Ghezzi, promossa dal basso e arrivata dirompente fin sul tavolo del centrosinistra, aveva mandato tutto all'aria. Poi Muzio se n'era andato in ferie, e ora torna per il redde rationem.
Nel frattempo però il fermento attorno all'ex direttore dell'Adige è montato: lunedì saranno due le istanze portate all'attenzione dei delegati dell'assemblea, su cui l'assemblea dovrà dire cosa pensa. Entrambe per Ghezzi, entrambe chiedono di promuovere quel cambiamento che era stato, in verità, la linea politica che il Pd si era dato.
Ma oltre ai documenti interni ai democratici, è partita anche una raccolta firme che sta macinando condivisioni e sottoscrizioni. In pochi giorni si è arrivati a quasi 800 adesioni e molte ne continuano ad arrivare alla casella di posta paologhezzipresidente@gmail.com. Molte le 'persone qualunque' ma anche tanti esponenti del mondo dell'associazionismo, dei territori e delle amministrazioni locali. Anche del Pd. Dell'Upt.
C'è il notaio roveretano Paolo Piccoli, ci sono i due fondatori della Erickson, c'è Luisa Filippi, consigliera pd a Rovereto. Hanno firmato i consiglieri comunali di Trento Insieme, la consigliera democratica Roberta Zalla, Rodolfo Ropelato consigliere a Scurelle, Gabriele Bertoldi consigliere a Riva del Pd, Flavia Frigotto assessora a Caderzone, Alessio Zanoni assessore a Riva del Garda.
Ma anche i professori universitari: Riccardo Zandonini, Paola Giacomoni, Giuseppe Milan. Tra gli architetti Sandro Aita. E i medici, quelli di base come Claudio Zorzi di Ziano, Alberto Pasquesi di Pellizzano, Fabio Chesani di Trento, e Sandra Franceschini di Lavis, Daniele Ortolani che esercita a Meano e a Piedicastello. Ma tra i medici ci sono pure Loretta Rocchetti e Fausto Rizzonelli.
Tra gli altri, conosciuti, l'avvocato Vanni Ceola, l'ex assessora a Rovereto ed ex presidente di Itea Aida Ruffini, poi Remo Andreolli, don Vittorio Cristelli, l'attore Emilio Frattini e l'attrice Maura Pettorruso, Dino Sommadossi patron di Drodesera e l'ex sindacalista Antonio Rapanà.
Poi tanti Verdi, tanti esponenti di associazioni e comitati. Manca poco per arrivare a mille, una cifra simbolica che serve solo per dire che la proposta di Ghezzi presidente è della 'società civile', come si usa dire in questi casi. Un pezzo di elettorato che non può essere ignorato e liquidato come 'movimentismo' da lasciare ai 'populisti'.
Qui sotto l'appello e le firme per Paolo Ghezzi presidente: