Ddl lupo, dal Patt alla Lega, da Daldoss a Forza Italia: tutti contro il ministro che vuole impugnare la legge
L'assessore: "Preoccupazione finita quando fu abbattuto l'ultimo orso negli anni '60", Fugatti: "La decisione del ministro fuori luogo e inopportuna", Bezzi: "Parchi sul territorio delimitati da recinti elettrificati e attrezzature idonee", Biasi: "Siamo sensibili al tema. Ma la Lega al governo non doveva risolvere i problemi?". Esulta Degasperi: "Il ministro mostra oggi ai bulletti locali qual sia la strada da seguire"
TRENTO. La politica trentina scende in campo dopo che il ministro dell'Ambiente ha gelato Trento e Bolzano sul ddl lupo approvato la scorsa settimana. ''Io come ministro della Repubblica ho il dovere di intervenire. Sono obbligato a chiedere l'impugnazione dei provvedimenti davanti alla Corte Costituzionale" (Qui articolo).
Non certo un fulmine a ciel sereno: la costituzionalità di questo provvedimento è sempre stato messo in dubbio, ora sembra ufficiale.
E pensare che solo un mese fa la giunta approvava il ddl e lo stesso presidente Ugo Rossi appariva sicuro: "Contiamo che non sia impugnato questo disegno perché ci sono ottime ragioni sostanziali e anche giuridiche per la tutela di particolari forme di agricoltura e quindi riteniamo che ciò consenta al nostro consiglio di legiferare. Siamo convinti della bontà della nostra posizione giuridica e vedremo come si porrà il governo. Di sicuro non possiamo andare avanti così, tra chi grida al lupo al lupo e chi dall'altra si oppone ad ogni piano nazionale di gestione".
I conti (senza l'oste) alla fine sembrano non tornare, anzi dopo appena tre giorni dall'approvazione il ministro ha presentato il suo. Dal Patt alla Lega, da Forza Italia all'assessore Carlo Daldoss già si levano i primi scudi a difesa del provvedimento adottato dalla Giunta. Assente, ma ormai non è una novità, il Partito democratico, che come detto già aveva perso un'opportunità in sede consigliare, anche ora sembra non reagire.
Se Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle ha motivato la sua contrarietà e esulta, i dem invece si sono tenuti neutrali in fase di voto, in sintesi il pensiero democratico è quello che il documento proposto dagli alleati del Patt e dagli assessori targati Pd Zeni, Ferrari e Olivi andrebbe bocciato nel merito e nella forma, ma poi ci si è fermati lì, si sono astenuti e il ddl è passato (Qui articolo).
"Dopo essere rimasti soli in Consiglio provinciale a contrastare l'ennesima decisione scomposta assunta dalla maggioranza che governa Trentino e Alto Adige - commenta Degasperi - attendevamo fiduciosi l'intervento del ministro. Il tentativo di estrometterlo dalla gestione dei grandi carnivori, oltre a dimostrare la pochezza di idee di chi gestisce oggi l'Autonomia, manifesta anche una visione esclusivamente conflittuale del rapporto con l'attuale Governo. Con un'eleganza e una raffinatezza ammirevoli, il ministro mostra oggi ai bulletti locali qual sia la strada da seguire: rispetto, visione, confronto e dialogo costruttivi. Una bella lezione".
Un fatto, quello del ministro di impugnare la legge, prevedibile per Daldoss, che sottolinea come "Orsi e lupi sono incompatibili con un ambiente antropizzato come il nostro. Trentino e Alto Adige sono un esempio unico in Italia dove si è riusciti a mantenere vive le zone di montagna. Si è garantito presidio del territorio, cura dell' ambiente, valore paesaggistico e identità culturali".
L'assessore ama e rispetta gli animali, ma mette in luce un problema. "Orsi e soprattutto lupi non possono convivere con questo modello di salvaguardia della montagna. Per chi non ci vive - spiega Daldoss - per chi non ha nel proprio Dna le fatiche e le privazioni che generazioni di nostri antenati hanno provato nel vivere in terre difficili e povere, queste cose sono impossibili da comprendere".
La soluzione resta l'abbattimento. "A Vermiglio - ricorda l'assessore - è finita la preoccupazione quando fu abbattuto l'ultimo orso negli anni '60. Non per assenza di sensibilità, ma perché la convivenza con greggi e alpeggi era impossibile. Dobbiamo prenderne atto, se veramente vogliamo essere rispettosi di questi animali, senza animosità ideologica, ma con un approccio pragmatico e realistico".
Dati alla mano, nel 2017 sono stati 144 gli episodi di predazione da parte degli orsi e la Provincia ha risarcito gli allevatori per 83 mila euro. Per il lupo, le predazioni sono state 49 e il risarcimento è ammontato a 47 mila euro. Nello stesso anno i danni per altro genere di sinistri sono stati 66 e hanno previsto un risarcimento pari a 70 mila euro.
Forse spiazzata la Lega. "La decisione del ministro - spiega Maurizio Fugatti - ci sembra fuori luogo e inopportuna. Se i Consigli di Trento e Bolzano sono giunti a approvare una legge che prevede anche l'abbattimento dei grandi carnivori, vuol dire che la situazione è davvero al limite. Siamo quindi contrari alla impugnativa della legge alla Corte Costituzionale. E eventualmente, prima di farlo, occorrerebbe almeno capire le esigenze e le ragioni urgenti che hanno portato a questa decisione e fare proposte serie di soluzione immediata del problema".
"Sarebbe un'occasione - continua il sottosegretario alla salute - per dimostrare maggior rispetto per la ‘democrazia diretta’ esercitata in questo caso legittimamente da queste Province con voti ufficiali dei rispettivi Consigli Provinciali. E' una questione di sicurezza e incolumità delle persone, ma anche di salvaguardia dell'agricoltura di montagna. Il problema va risolto velocemente e urgentemente: posizione condivisa anche dallo stesso sottosegretario all'ambiente".
"Il ministro - dice Andrea Biasi, segretario politico del Patt - ha annunciato la predisposizione di un piano lupo che esclude la possibilità degli abbattimenti e prevede tutta una serie di misure dissuasive che le nostre due Provincie hanno già previsto. Non solo, ma il ministro del nuovo Governo dichiara apertamente l’intenzione di limitare le competenze delle nostre autonomie per quanto riguarda la gestione della fauna".
Una gestione che potrebbe ritornare in capo totalmente allo Stato. "Rimaniamo letteralmente allibiti da questa possibilità - aggiunge il Patt - il ministro dimostra di non conoscere la lunga tradizione di corretta gestione venatoria che caratterizza i nostri territori unitamente alla sensibilità per l’ambiente che abbiamo sempre dimostrato e che ci pongono all’avanguardia in Italia e in Europa sulle strategie per lo sviluppo sostenibile".
Nel mirino anche la strumentalizzazione politica della gestione di lupi e orsi. "La Lega e la destra - attacca Biasi - da anni promettono provvedimenti che avrebbero autorizzato fin da subito la soppressione dei grandi predatori. Ora prendiamo atto che le promesse non vengono mantenute, ma anzi sconfessate. Siamo anche allibiti che il consigliere Degasperi, quale promotore di una maggiore autonomia, chieda al suo ministro di imporre al nostro territorio norme nazionali. Ci attiveremo a tutti i livelli perché questo non accada e chiederemo ai rappresentanti della Lega un po' coerenza rispetto a quanto promesso in campagna elettorale".
Il governo di Roma sbaglia anche per Forza Italia. "Una legge - evidenzia Giacomo Bezzi - che trova l’appoggio della popolazione direttamente a contatto con il problema della convivenza uomo-orso-lupo. Il limite è stato ormai superato. E' assodato che la gestione di orso e lupo è scappata di mano, è necessario intervenire con misure diverse da quelle utilizzate fino a oggi per evitare che succeda qualcosa di più grave di quanto successo finora".
Lupi e orsi sempre più confidenti e gravi episodi predatori ripetuti e sempre più ravvicinati. "Se si considerano - spiega Bezzi - queste criticità è necessario mettere in campo azioni e risorse adeguate per la progettazione e la realizzazione di alcuni parchi sul territorio provinciale, delimitati da recinti elettrificati e attrezzature idonee, all’interno dei quali introdurre gli esemplari di orso e lupo problematici".