"Basta pretese e richieste da hotel", il gestore del rifugio Pradidali: "Quest'anno si cambia musica: saremo una struttura d'altri tempi"
Il gestore del Pradidali: "Quest'anno in rifugio ci sarà un ritorno al classico. Non venite a chiedere 'voglio questo o quello': quello che c'è, c'è. Non sarà un ristorante, perché di quelli ne trovate quanti volete in valle, ma sarà un vero rifugio d'altri tempi. E non chiedetemi la camera singola perché il vostro amico russa: imparate a godervi la bellezza di un'esperienza tanto essenziale quanto straordinaria"
TONADICO. Al rifugio Pradidali c'è aria di cambiamento. Non si guarda all'innovazione o al tentativo di assomigliare quanto più possibile ai ristoranti a valle ma al desiderio di restare autentici. A sottolinearlo è Duilio Boninsegna che, stanco delle più strampalate richieste, ha deciso di avvertire i futuri clienti: "Non venite a chiedere questo o quell'altro: troverete ciò che c'è".
Che i tempi siano cambiati (anche e soprattutto sulle terre alte) è ormai evidente e a raccontarlo a Il Dolomiti nel corso del tempo, fra i tanti rifugisti, era stato anche Boninsegna: "I tempi sono cambiati sotto tanti punti di vista e non soltanto a livello ambientale. Anche il tipo di escursionisti che arrivano da noi sono molto diversi rispetto a un tempo: negli anni '90 venivano soprattutto 'esperti di montagna', che alla doccia nemmeno ci pensavano. Ora, invece, sono molti quelli che chiedono di potersi lavare, anche offrendosi di pagarci il servizio, non capendo quindi quale sia il reale nocciolo della questione: non di certo un 'problema' di soldi", spiegava qualche mese fa (QUI ARTICOLO).
"La verità - proseguiva - è che manca la consapevolezza di cosa significhi andare in quota: un'esperienza autentica, bella perché fatta d'essenzialità. Altrimenti, se si pretende di avere di più è meglio optare per un soggiorno in albergo". Una convinzione che nel tempo il rifugista ha maturato sempre più, soprattutto ora che le richieste dei clienti sono diventate le più disparate: dalla doccia calda ai piatti gourmet (pesce compreso), passando per la richiesta delle camere singole.
Pretese alle quali il gestore del Pradidali, che sorge a quota 2.278 metri nel cuore delle Pale di San Martino, ha deciso di dire 'basta', con tanto di post pubblicato sui social per sottolineare la propria posizione: "Ragazzi, ho deciso, quest'anno al Pradidali ci sarà un ritorno al classico. Non venite a chiedere 'voglio questo o quell'altro'. Quello che c'è, c'è. Non sarà un ristorante, perché di quelli ne trovate quanti volete in valle, ma un vero rifugio d'altri tempi".
E dichiara: "C'é bisogno anche in alta quota di un ritorno all'essenziale e alle cose davvero basiche e importanti della vita. Non ditemi "è caro", anche l'elicottero e la teleferica per portare su la roba sono molto cari e sono sicuro che capite, e se mi va vi offrirò anche una birra. Se ci sarà acqua in abbondanza vi farò volentieri fare una doccia ma se la dovremo razionare scordatevela, anche se siete in giro da giorni".
"Siate gentili con i miei ragazzi e avrete in cambio gentilezza e simpatia, pensate sempre che voi il giorno dopo tornate a valle e avete tutte le comodità, loro rimangono su fino a settembre per pagarsi gli studi e se non c'è l'acqua per voi non c'è neanche per loro: a volte devono aspettare il loro giorno di riposo per scendere a valle a piedi (2 ore) per farsi la doccia a casa loro - e conclude -. Non chiedetemi la camera singola o doppia perché "il mio amico russa". Tutti si fanno le notti, anche se in parte insonni, in una camera condivisa ma in uno dei luoghi più belli del mondo, vicino alle stelle".
Insomma, nessun servizio al pari d'un hotel 5 stelle ma in cambio Boninsegna promette di rientrare a valle con "il ricordo di un'esperienza unica e irripetibile che rimarrà sempre. Se vi accontentate di quello che il rifugio è sarete i benvenuti, se invece volete "altro" non venite al Pradidali".